Storicamente associamo la parola oscurantismo ad un
fenomeno relegato a secoli passati in cui venne fatta una ferrea opposizione a
progresso ed a diffusione di cultura. Se però osserviamo bene, quella
manifestazione che si impone ed impone agli altri ignoranza e sottomissione è
ancora molto viva.
Ieri non ho letto molte notizie, ma una mi ha portata a
riflettere, sto parlando della dichiarazione del capo gabinetto del Ministero
della Famiglia, Cristiano Ceresani, il quale in un’intervista ha asserito che i
cambiamenti climatici sarebbero parte dell’opera di Satana verso il Mondo.
Al di là dell’opinione che rimane sua, come propria
rimane quella legata alla lettura di eventi secondo una data fede o culto, sin
da subito ho trovato grave che in uno Stato che dovrebbe (e quanto mai il
condizionale è d’obbligo) essere laico, si manifestino idee e valutazioni che pur nella liceità
delle stesse, all’interno di un ruolo istituzionale, danno una declinazione
religiosa che è faziosa e non accettabile.
In un’Europa nella quale spesso le origini della stessa
vengono addotte al Cristianesimo, ponendo prima dell’anno zero dell’epoca cristiana
il vuoto cosmico, quando invece di cosmico c’è un’incompetenza senza pari, mi
attenderei che nel 2018 non si ostenti l’ignoranza come vessillo di (pseudo)
cultura, ma questo richiede studio ed assenza di pregiudizio, entrambe merci rarissime.
In verità però la ciliegina sulla torta è arrivata
verso l’ora di cena, quando un quotidiano locale ha pubblicato un articolo che
ho letto nella sua brevità tutto d’un fiato, perché incredula di quanto i miei
occhi stessero scorrendo.
L’articolo parlava della terza edizione della sfilata
dei Krampus(sen) di Natz-Schabs/Naz-Sciaves, località molto belle e rinomate
per la produzione di mele su un altipiano nei pressi di Brixen-Bressanone, che
si è tenuta sabato sera e delle lamentele arrivate dalle associazioni cattoliche,
in quanto la manifestazione coincideva con la data di nascita della nonna del
Papa Emerito Benedetto XV, originaria del paese. Subito ho sorriso, poi lo sgomento ha preso il
sopravvento, quando ho letto che verso tali associazioni, coloro che avevano
organizzato l’evento hanno presentato formali scuse, dicendo che la
manifestazione era stata organizzata dall’anno precedente, senza valutare la
concomitanza della ricorrenza, e che non si sarebbe più verificato l’increscioso fatto.
Non credevo ai miei occhi, poiché sebbene le stesse
associazioni di Krampus(sen) e Perchten portino quasi sempre la dicitura Teufl
(Diavolo), rimandando ad un concetto che decontestualizza queste figure dalla
loro Cultura di origine affiancandole in antitesi a San Nicolò, nella lotta tutta
monoteista del Bene contro il Male, in effetti questa figura assume una lettura
molto diversa se inserita nel contesto di origine. Si manifesta così una
peculiarità che tocca questa Terra quanto si applica a livello nazionale a
troppi ambiti, ben più gravi, dove la laicità e l’aconfessionalità di uno
Stato troppo spesso vengono meno.
Da sempre asserisco che ognuno deve essere libero di
credere in ciò che vuole, o anche di non credere, perché il rispetto è
fondamento di libertà. Ma la libertà di un altro finisce dove inizia la mia, e
su questo non arretro di un passo. Del resto la stessa carta costituzionale
asserisce nell’articolo 8 quanto segue.
“Tutte le confessioni
religiose sono egualmente libere davanti alla legge [cfr. artt. 19, 20]. Le
confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi
secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico
italiano.”
Credo serva più tutela verso la rivivificazione di
certe Tradizioni che già di origine medievale attingevano da bacini culturali e
cultuali ben più antichi che si perdono nella notte dei tempi. Durante l’Inquisizione
il rituale di inizio dicembre fu proibito e tale divieto durò per secoli, ma la
Tradizione così radicata continuò a vivere nelle valli più isolate e ricominciò
in sordina nel XVII secolo, per riprendere ufficialmente con cortei e
manifestazioni organizzate nella seconda metà del XIX secolo. Ed è proprio
nelle valli più isolate, come quella in cui abito e che vide una presenza
politeista slava fino al 600 d.C. quando si decise di evangelizzare (senza mai estirpare completamente e
fortunatamente aggiungo), che antichi riti ed usanze non sono mai andati persi.
Il grosso problema è che non è che credo che abbiamo
imboccato solo ora questa deriva, ma oggi è più visibile perché paganesimo e
politeismo o anche solo manifestazioni che riportano ad un’Europa arcaica stanno prendendo sempre più piede,
riemergendo da un oblio al quale si pensava di averli relegati.
Alla luce di queste mie considerazioni fatte durante la
cena, poco prima delle venti, ricercando l’articolo, mi rendo conto che è stato
rimosso, ed al suo posto se ne trova uno nuovo che celebra solo l’apprezzamento
della manifestazione brissinese, accompagnato da molteplici foto.
Il Tempo del Solstizio si avvicina e porta con sé una
nuova luce, che mi piacerebbe illuminasse pagine di cultura. Che sotto gli
alberi, fra i regali possano esserci più libri, magari di quelli che parlano di
qualcosa di diverso da ciò che pensiamo di conoscere, che ci svelino qualcosa
di nuovo, che facciano soprattutto uscire da quelle piccole grandi certezze, che
costituiscono per moltissimi la zona di comfort e che rappresentano le pseudo
sicurezze che invece affondano radice nella non conoscenza che può generare
solo bieca ignoranza, dove questa diventa madre dell’unica figlia possibile, la
paura.
Immagini tratte da
altoadige.it Sfilata Krampus Natz-Schabs/ Naz-Sciaves 8 dicembre
2018
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