Al calare della notte del 5
dicembre, nel bacino che comprende alcune vallate della Provincia di Bolzano,
la zona friulana delle Alpi carniche, l’Austria e la Germania gli
inconfondibili campanacci ci ricordano che è la giornata dei Krampus. I Krampus
sono terrificanti spiriti leggendari, di origine celtica o preceltica, vestiti
di pelli animali e maschere in legno di larice o cirmolo appositamente lavorate
per l’evento. La parola Krampus deriva dall’Antico Alto Tedesco ‘Kralle’ che
significa artiglio. Il loro arrivo è introdotto dal rumore infernale di campane
delle mucche al pascolo. E’ la Natura della Vita nel suo aspetto piu’
ripugnante, rituale passaggio dall’oscurità ad una nuova luce, dall’inverno
alla primavera, dalla fase calante a quella crescente, nell’attesa di Yule.
Accanto a questi spiriti maschili, dotati di fruste e
rami con cui percuotere chi capiti sul loro cammino, vi sono anche spiriti
femminili, le Perchten. Il termine attinge chiaramente dalla Percht o Perchta,
una Dea celtica dell’inverno che trae il suo nome da un’altra divinità del
Pantheon celtico germanofono : Borbet, la Dea del Sole, venerata appunto nelle
zone comprese fra l’Alto Adige, l’Austria, la Germania e la zona francese
dell’Alsazia. Questi spiriti rappresentano l’eco di tradizioni antichissime che
pur perdendosi nella notte dei tempi, sono sempre attualissime, e le cui
valenze simboliche appartengono alle profondità di ogni Essere.
Oggi la figura dei Krampus e delle Perchten si
accompagna a San Nicolo’ che porta dolci ai bambini, arrivando il 6 di
dicembre, in una rivisitazione di antiche tradizioni pagane, impossibili da
estirpare, tanto piu’ in vallate isolate, e con le quali la Cristianità ha
potuto solo fondersi, in una antitesi, che oggi puo’ essere letta come lotta
fra buio sinonimo di male e luce sinonimo di bene, nell’attesa del Natale. Ma
nella realtà, la cultura a cui fanno riferimento queste figure, non poneva in
essere questa dualità, il buio era semplicemente un momento, passaggio
imprescindibile perché avvenisse la trasformazione del ciclo vitale. E nel
grande cerchio della vita, solo ciò che può morire può lasciare spazio al
rinnovamento. Ed è proprio nel momento in cui le tenebre celebrano il loro
trionfo che la luce prenderà lentamente il sopravvento, con giornate che
andranno mano a mano allungandosi. Così ancora oggi, in effetti, i cortei
rappresentano molto piu’ di una mera rappresentazione in maschera, ma
esattamente come millenni fa, questo momento viene accolto come rito iniziatico
connotato dai caratteri del viaggio ultraterreno. I campanacci che
creano un gran frastuono, sono ricollegabili alla magia simpatica, secondo la
quale creando rumore la natura assopita nel sonno fra l’autunno e l’inverno
verrà risvegliata.
Nel buio del tardo pomeriggio, quando in generale
avvengono le sfilate dei Krampus, sono accompagnati da fuochi che insieme al
rumore richiamano la terra ad una nuova manifestazione di vita, ed al calore
del Sole che rinascerà a breve. Nei Krampus e nelle Perchten ritroviamo quindi
la disgregazione necessaria della morte, affinchè possa trovare manifestazione
un nuovo rinnovamento, poichè ciò che crediamo tomba ha anche la valenza
dell’utero dove la vita si annida e cresce, sino a dare nuova espressione di
sé. E così i fuochi di queste creature, flebili nelle tenebre, ci riportano
alle nostre oscurità profonde, quelle da cui possiamo attingere nuove energie
per ritornare a rinascere. La sfilata piu’ antica di tutta la Provincia di
Bolzano si tiene in Hochpustertal- Alta Val Pusteria a Toblach- Dobbiaco
La Grande Madre, ci mostra attraverso il suo aspetto
piu’ orrifico, come lei sia Signora di Nascita come di Morte, nel suo
eterno, ciclico, ritorno.
Didascalie
Immagini tratte dal web
2 Krampus Bruneck-Brunico (Bz) 2016
3 Perchten Bruneck-Brunico (Bz) 2016
4 Perchten Austria
6 Krampus Austria
8 Krampus Bruneck-Brunico (Bz) 2016 vivo.holiday
9,10 Krampus Austria
11 Krampus Austria vivo.holiday
12 Perchta Austria
Immagini tratta dall'archivio personale
5 Krampus Toblach-Dobbiaco 2011
Bibliografia
* Feste Pagane, Roberto Fattore
* Figure di donna nei miti e nelle leggende, Patricia
Monaghan
* Figure, idoli, maschere, il racconto mitico, da
simbolo religioso a immagine artistica, J.P. Vernant
* Una casa senza porte: viaggio intorno alla figura
della Befana,
Claudia e Luigi Manciocco
* L’incanto e l’arcano: per una antropologia della
Befana,
Claudia e Luigi Manciocco
* Leggende delle Alpi, Maria Savi Lopez