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lunedì 24 dicembre 2018

Frau Drude-Trude






Questa è la storia di come la curiosità fine a sé stessa e l'insolenza non paghino mai, questa è la storia di una ragazza che volle sfidare Frau Trude.

Fu in una fredda giornata, complice l’ozio che porta con sé la stagione invernale, che una giovane ragazza si rivolse ai genitori, dicendo loro che avrebbe voluto andare a trovare nel fitto del bosco Frau Trude. Era curiosa la ragazza, voleva vedere se le cose narrate da chi aveva incontrato questa strana Signora fossero vere, se davvero la sua casa fosse così colma di oggetti particolari. Voleva insomma andare solo a curiosare. I genitori cercarono in tutti i modi di vietarle di andare, ma lei si mise in cammino senza nemmeno valutare le parole di chi, più saggio di lei, la metteva in guardia dall’andare a mettersi nei guai. Cammina, cammina arrivò da Frau Trude, che come la trovò sull’uscio di casa le chiese: “Come mai sei così pallida? E la ragazza rispose tremando : “Ho visto una cosa che mi ha fatto paura, un uomo nero sulla vostra scala” ma la Trude rispose “E’ solo un carbonaio”. Il dialogo continuò “Ho visto un uomo verde sulla vostra scala”, “Era un cacciatore” ribatté la Trude; “Ho visto un uomo rosso sulla vostra scala”, “Era un macellaio”. “Frau Trude che terrore! Ho guardato dentro la vostra casa e non vi ho vista così, ma orrenda e terrificante. Frau Trude con un ghigno le rispose “Bambina mia, mi hai solo vista nella mia vera essenza, ti ho attesa tanto a lungo, diverrai luce per i miei occhi!” Così la prese e la trasformò in un ciocco di legno che mise ad ardere nel camino.

Note:

La Fiaba Grimm è la numero 43 ed è ispirata dalla versione del 2010 della Professoressa Dal Lago Veneri, riscritta su una versione edita nel 1936.

La Frau Drude-Trude (anche Drud o Trut, con variante maschile in Drudner o Trutner) si manifesta in questo breve racconto ed evidenzia tratti specifici, che riportano alle Figure del Tempo del Solstizio d’Inverno, rivelandosi come variante terminologica e sovrapponendosi per parecchi aspetti alla figura di Holda. A partire dal XVI sec. il termine venne usato come sinonimo di strega.

Curiosità La curiosità lontana dal rispetto non viene apprezzata, anche quando inconsapevole innesca un processo lesivo per la persona che si approccia a queste figure senza il dovuto atteggiamento mentale. Questo si manifesta sia in questa fiaba ma anche in altri racconti. Del resto se la ragazza fosse stata consapevole che la Trude è malevola, non avrebbe azzardato il ricercare l’incontro.

Diavolo Nella versione dei Grimm, quando la ragazza dice di aver visto all’interno di casa un’altra forma della Trude rispetto a quella che vede sull’uscio di casa, viene nominato il Diavolo (per intenderci  tutto ciò che rappresenta la decadenza e la decomposizione di questo tempo dell’anno viene sostituito, all’interno della rilettura cristiana, sistematicamente dalla figura diabolica), io ho voluto non ricalcare questa linea di narrazione, proprio per non cadere nella trappola che associa la strega al Diavolo cristiano, che sicuramente all’origine di questa storia non c’era. In merito a questo la Trude assume gli stessi tratti duali della Holda/Perchta.

Veggenza La Trude dice chiaramente alla ragazza che la stava aspettando, manifestando la conoscenza che sarebbe andata a trovarla prima che succedesse.

Stregoneria La trasformazione della ragazza nel ceppo di Yule, avviene ad opera di un atto stregonico, per questo la Trude è considerata strega per antonomasia.

Il ceppo di Natale  riporta anche qui ad un’antichissima usanza sicuramente di matrice precedente la sua prima attestazione che ci giunge nel 1184 dalla Germania. Da qui si estese sino a sud del continente ed anche al di fuori di esso. Tradizione ancora vissuta in talune parti d’Italia e che arriva a noi anche attraverso uno dei dolci tipici del periodo, specialmente nel nord e centro Italia: Il tronchetto di Natale. Il ceppo o ciocco veniva ricercato e scelto attraverso una selezione di tipo rituale, effettuata solo da uno o più membri della famiglia, a seconda delle regioni. La ritualità includeva poi lo stesso trasporto e l’accensione. Il ceppo, tronco di legno trovato alla base di un albero doveva essere frassino o abete. Portato a casa lo si addobbava per essere acceso con brace del ceppo dell’anno precedente e doveva ardere per le Dodici Notti Sante.

Il Drudenfuß-Piede della Trude o Piede del Druido Questo è il termine con cui a partire dal Medioevo venne definito il simbolo del pentacolo all’interno di un cerchio. Interessante vedere come popolarmente solo graficamente vi sia similitudine fra il termine Drude-Trude e Druide-Druida in Tedesco, in un’attinenza, secondo la visione del tempo che affiancava con chiara evidenza alla stregoneria sia la Trude che il Druidismo, senza giustificazione di tipo etimologico che possa invece affiancare i due termini.

Il termine potrebbe essere, secondo i Grimm, anche di derivazione da una Valchiria di nome Þrúðr, termine che in Antico Norreno significa forza. Figlia della Dea Sif e del Dio Thor vide il suo nome anglicizzato in Thrud.

Si manifesta così un altro degli aspetti tipici medievali della medicina alchemica, qui estesa come concetto, anche alla protezione personale e degli ambienti: il pentacolo inscritto in un cerchio che simboleggia l’integrazione dell’Essere Umano nella Natura, e quindi visto in accezione negativa del suo significato, in questo contesto diviene apotropaico, secondo il principio che ciò che ammala può anche guarire.
Del resto secondo la Tradizione cristiano-cattolica la Vita è figlia del Dio monoteista mentre secondo il politeismo, di qualunque matrice, essa è figlia della Natura nei suoi molteplici aspetti di Dea, Dee, Dei.

Abbiamo un importante testimonianza dell’utilizzo scaramantico del simbolo all’interno di Burg-Castel Taufers, maniero duecentesco nel quale, all’interno della camera da letto della Principessa Margarethe, mostra sulla culla un pentacolo con la punta rivolta verso l’alto ed inscritto in un cerchio, poiché la paura della Frau Trude era così grande, da farlo utilizzare anche in chi come i regnanti dell’epoca seguivano la religione cattolica, il cui simbolo fu scolpito a tutela del neonato che dormiva in quella culla sulla parte frontale, mentre sul retro dello stesso lettino venne scolpita una croce cristiana.

Ma il vocabolo Drudenfuß è utilizzato anche con il significato di vischio, con funzione di protezione sempre da demoni e streghe. 

La Frau Trude anche nell’araldica Una curiosità, il termine Drudenfuß, rappresenta anche in araldica, in lingua tedesca, un qualsiasi pentacolo all’interno di uno stemma comunale o nazionale, in alternativa a sostantivi come Alpfuß o pentalfa per esempio. Questo a prescindere che la figura sia rivolta con la punta verso l’alto o il basso. Ad esempio nel circondario di Rems-Murr nella Regione del Baden-Württemberg non lontano da Stuttgart-Stoccarda, Weiler ora frazione di Schondorf un tempo fu Comune autonomo ed il suo stemma era appunto il pentacolo rovesciato, ma questo è solo un esempio fra diversi disponibili.




L’Alp Abbiamo visto essere uno dei nomi della Frau Trude, sebbene in quella manifestazione sia maschile. Frau Trude come l’Alp penetra all’interno di abitazioni e stanze da piccoli fori circolari nelle pareti delle case o dai buchi delle serrature delle camere da letto.

I tre colori della visione della giovane Il nero porta con sé morte e sventura, il rosso è il sangue dell’offerta rituale, la vita che viene offerta alla Divinità, e nulla più della trasformazione della giovane nel ceppo offerto al fuoco avrebbe potuto rappresentare al meglio questa ritualità sacra. In ultimo il verde, la Natura del piano terreno, da cui Drude-Trude origina ed in cui dimora.











Immagini

*1.Fairytale.wikia.com
*2.Wikipedia.org


Didascalia

2. Weiler-Rems stemma


Bibliografia

*Grimm - Tutte le Fiabe, a cura di Brunamaria Dal Lago Veneri Newton Compton Editori 2010, Pag.150-151

*Laugrith Heid, La Stregoneria dei Vani, Anaelsas Edizioni 2017, Pag. 83-85-86


Videografia

*Burg Taufers, Ritter, Sagen und Geschichte-Il Castello di Taufers, Cavalieri, leggende e storia, Rai Bozen 2013


Sitografia

Mio articolo 2018
 *L’Alp
*Wikipedia.org

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