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venerdì 31 gennaio 2020

Il potere della pietra, un antico luogo di culto litico Heilig Geist im Ahrntal-Santo Spirito in Valle Aurina (Prettau-Predoi BZ)





E' nel Tempo di un Solstizio d'Estate del 1455, e più precisamente il 22 giugno, che questa chiesa venne consacrata da una delle figure più eminenti del suo tempo, il principe-vescovo Niccolò Cusano, cardinale, filosofo, matematico ed astronomo, che possiamo trovare impegnato anche in altre dedicazioni, di aree sacre, dal rilevante valore archeologico e cultuale pre-cristiano.
Heilig Geist- Santo Spirito sorge nel nulla di un ampio prato, in località Prastmann-Pratomagno frazione di Prettau-Predoi, poco sopra l'abitato di Kasern-Casere, ai piedi del Dreiherrenspitze-Picco dei Tre Signori (3499 m.) sebbene venga sempre indicata come parte della stessa Kasern-Casere che è la frazione da cui parte in effetti una porzione di un antichissimo percorso, il Tauernweg-Sentiero dei Tauri, con la marcatura numero 13 e delimitato da un muretto a secco lungo entrambi i lati, che unisce la strada da poco dopo il parcheggio o dalla fermata del bus all'edificio sacro. Il sentiero attualmente è scandito da una Via Crucis particolare, poiché dotata di quindici stazioni, a differenza dei tracciati tradizionali che ne dispongono di sole quattordici. La quindicesima sorge proprio nei pressi dell'entrata della chiesa. Un tempo questa Via era molto battuta anche da pellegrini desiderosi di ottenere l'indulgenza.

1.La chiesetta di Heilig Geist-Santo Spirito con alle spalle il Dreiherrenspitze-Picco dei Tre Signori (3499 m.)

Ci troviamo davanti ad un luogo davvero particolare, venerato da sempre nella leggenda, nella credenza e nella religiosità. Oggi questa chiesa, che sorge a 1624 metri s.l.m. è un vero e proprio gioiello dello stile gotico tirolese, non solo si pone come una delle più antiche della Ahrntal-Valle Aurina e dell'intero Tirolo, ma soprattutto è l'edificio di culto più a nord di tutta l'Italia, costruito su una preesistente chiesetta del nono secolo, che con pressoché totale certezza, data l'analisi che andremo a fare più tardi, si stratificò su un luogo pre-cristiano di culto.


2. Veduta arrivando dal Tauernweg-Sentiero dei Tauri

La struttura

Un portale ad arco acuto introduce all'interno della chiesa che è aperta durante tutto l'anno. La chiesa appare divisa in tre livelli, come si vede chiaramente anche dall'esterno: la parte a piano terra illuminata da monofore, una parte mediana che introduce alla sacrestia, da cui si accede al campanile. 
L'interno dispone di una volta a costoloni che unisce la parte sopraelevata, raggiungibile attraverso una scaletta in pietra dai gradini alti e ripidi sulla destra, alla navata. Ai lati della volta poggiati su mensole, spiccano dei mascheroni di semplice fattura la cui espressione però, è tanto cupa quanto inquietante. La loro funzione di chiara matrice apotropaica si inserisce fra gli affreschi che si snodano lungo le pareti laterali ed anche ad ornamento dell' abside, dipinti che risalenti al '400 sono stati ampiamente restaurati. I lavori di manutenzione effettuati negli ultimi dieci anni hanno richiesto che talune opere fossero spostate in alcuni casi temporaneamente, in altri in maniera definitiva nella chiesa parrocchiale di Prettau- Predoi.  



3. Veduta sulle tre parti in cui è divisa la chiesa


4. Visuale d'insieme dell'interno con la volta gotica a costoloni


5. Mascheroni-mensola dislocati lungo le pareti, di valore apotropaico

L'origine del suo attuale nome Helig Geist-Santo Spirito è da ricercarsi nell'immagine votiva, che conservata in un tabernacolo, da molti fu ed è considerata prodigiosa e permetteva guarigione dalle malattie sia di uomini che di animali. La scultura è riproduzione barocca del XVII secolo di un originale andato perso nel XII secolo: un angelo porta una sedia che è adagiata su una nuvola, su cui siede Dio Padre, il quale regge la croce su cui il Cristo è crocifisso, su questa croce lo Spirito Santo scende in forma di colomba. La chiesa è consacrata a tre Santi: San Kilian, Sant'Oswald, Sant' Orsola. 


6. L'altare con dietro, il simbolo della chiesetta, la reliquia della SS. Trinità, sulla sinistra un Cristo crocifisso a cui è legata una delle leggende di quest'area, e sulla destra un trittico costituito da Sant' Orsola, San Kilian e Sant' Oswald.


Alla sinistra dell'entrata, sopra la cantoria troviamo un'altra, e questa volta curiosa quanto singolare rappresentazione di una SS. Trinità a cui pure è dedicata questa piccola chiesa montana, e costituita da Tre Signori identici. Il trittico non solo è particolare ma è anche raro e fu considerato nel tempo poco adeguato dalle stesse autorità religiose, tanto da impedirne la replica in altre strutture più recenti. 


7. Il trittico scultoreo dei Tre Signori, una Trinità molto particolare.


Una lastra in rame proveniente dalla miniera poco distante, datata 1698, con il simbolo tipico dei minatori: punta e mazzetta incrociati su un cerchio, con in cima lo stemma delle famiglie che appaltarono l'estrazione in zona, i Baroni di Sternbach ed i Conti di Tannenberg, è ben visibile sulla parete di destra.Fu forgiata ed incisa come ringraziamento per un voto fatto al fine di trovare una vena ramifera, all'interno della galleria dedicata a San Nicola, il cui inizio dello scavo risaliva al 1611. Tale targa è posta sotto un Cristo in croce, di fattura barocca, molto particolare e sicuramente d'impatto poiché grondante sangue, con ai lati la Vergine Addolorata e San Giovanni Evangelista. Il sangue non richiama solo quello versato dal Cristo nella morte, ma anche quello perso con le vite dei minatori e dei viaggiatori che perivano lungo il tragitto. Questa statua ci mostra come un sacrificio di sangue (quello del Cristo), possa nutrire aspetti bivalenti, la sua perdita crea morte, il suo scorrere nutre vita ed il tutto coesiste nello stesso elemento.


8. La targa costituita dal rame estratto nella miniera locale, ringraziamento per aver trovato una nuova vena ramifera dopo diversi decenni dallo scavo della galleria, poi dedicata a San Nicola. Sopra la croce con il Cristo grondante sangue.


Antichi culti litici

La chiesetta si erge su un piano leggermente rialzato rispetto al prato circostante, tra l'Ahrnbach-Aurino che le scorre poco distante, vicino al quale sorge una fonte, la cui acqua è raccolta in un masso scavato e costituito della stessa pietra che si può trovare all'interno dell'area recintata, e tra una porzione di prato paludoso,inclusa fra l'area sopraelevata e la montagna. All'interno dell'area ex-cimiteriale troviamo un'altra fontana. 


9. Fonte nei pressi dell'Ahrnbach-Aurino


Le vere peculiarità di questa chiesetta di montagna sono di fatto due: la prima è che sia addossata ad un grosso masso, denominato Schliefstein-Pietra dormiente come dal cartello affisso su di esso, conosciuto invece popolarmente come Saukopf cioè testa di scrofa e dotato di un'ampia fenditura. La seconda è che insieme ad altre rocce di dimensioni più modeste, sempre all'interno dello stesso perimetro che un tempo circoscriveva l'area di sepoltura, formano un cerchio irregolare, lungo parte del quale fu costruito il muro cinquecentesco di delimitazione del cimitero.


10. Area principale di accesso e sezione semicircolare di abeti che guardano all'Ahrnbach-Aurino


Di fronte ai più grandi di questi massi oggi sono posizionate delle panchine, poiché come dice il cartello vicino alla fonte che sorge nei pressi del torrente, questo è un luogo energetico, la sua energia è data tanto dall'acqua quanto dalla composizione delle rocce che sono metamorfiche e particolarmente ricche di cristallo di rocca. Osservando da vicino i massi, si scorgono nitidamente le formazioni di quarzo ialino. 


  11.Panchina di fronte ai massi



 12.Vene di cristallo di rocca emergono vistose dai grandi massi


Il masso, quello più grande di tutti, proteggerebbe la chiesa dalle valanghe, e soprattutto la sua funzione primaria (secondo la riattribuzione di significato cattolica) fu quella di pietra levapeccati i fedeli che infatti passavano attraverso la sua spaccatura, lasciavano alla pietra tutte le loro azioni peccaminose.



13. 14. Vedute del masso davanti al quale è stata costruita 
la Chiesa di Heilig Geist- Santo Spirito


15. La targa di pietra levapeccati


16. La spaccatura all'interno del masso


Un' analisi antropologica ed archeologica

Essendo l'area, un bene vincolato, in quanto patrimonio culturale ecclesiastico da secoli, non sono mai stati autorizzati scavi o esplorazioni che possano portare alla luce elementi utili alla catalogazione certa di questo sito. Così non vi sono documenti scritti che possano fare completa luce sulla funzione originaria del monumento. Possiamo però comparare elementi presenti con analisi sia di tipo archeologico che antropologico e da ciò trarre interessanti deduzioni. Dobbiamo pensare ad un tempo antecedente quel Basso Medioevo che vide l'edificazione di questa attuale chiesa, e pure il nostro pensiero deve rivolgersi ad un momento ancor precedente, quando non c'era nemmeno la cappella risalente all'Alto Medioevo. Dobbiamo quindi immaginare l'area che oggi conosciamo come Heilig Geist-Santo Spirito come ad una zona spoglia da qualsiasi edificio religioso. Esattamente come oggi sin da lontano si scorge la chiesetta, un tempo doveva essere ben visibile in tutta la sua grandezza il masso che oggi invece risulta coperto alla vista di chiunque arrivi dal Tauernweg-Sentiero dei Tauri.

Quella visione, come spiega molto dettagliatamente anche Mircea Eliade, deve essere stata percepita dai popoli pre-cristiani esattamente per come veniva avvertita la pietra: elemento di forza e potenza, che trascende la caducità dei limiti terreni, ed al contempo li protegge, proprio perché nel suo essere elemento assoluto può proteggere vivi e morti. In quella protezione troviamo anche il ruolo di pietra di guarigione depositaria di energie rinnovatrici e trasformatrici. Ed è così che la durezza diventa elemento di mutamento, anche e soprattutto in nome dello Spirito che abita la pietra stessa; Spirito che può essere quello di una Divinità tanto quanto quello di un Antenato. In questo caso, la conformazione del masso gigante lo pone fra quelli dotati di poteri magici e questo luogo rientra fra i siti legati a culti litici ma anche solstiziali, per differenti aspetti. Gli scivoli di pietra in un antico passato sono sempre stati legati alla capacità di rendere feconde le donne, in questo caso la frizione contro le pareti della roccia doveva fungere da mezzo che permetteva la guarigione da una possibile sterilità come da altre malattie. Abbiamo quindi un luogo la cui funzione rigenerativa viene amplificata da un lato dalla cratofania litica, dall'altro da elementi legati ad altre caratteristiche territoriali e di verosimile ambito rituale. 



17. Ancora una veduta del Saukopf -Testa di Scrofa


Vedremo in altri articoli, di alcune leggende legate a questo luogo, e di come particolarmente in una si mostri come nel tempo, quest'area al pari di altre simili per caratteristiche, abbia visto stratificarsi non solo un nuovo culto, ma anche una reliquia che in qualche modo potesse sostituirsi, nell'immaginario collettivo, alla capacità guaritrice e rinnovatrice del masso in questione, oltre alle caratteristiche ctonie e occulte di questo sito.

Nel caso di Heilig Geist una concezione arcaica che consacrava le pietre come guaritrici o portatrici di fertilità, diviene elemento di espiazione dei peccati. Se nei tempi remoti si affidava alla pietra e più di tutto a Chi la abitava, la propria difficoltà ad avere figli o il proprio malessere fisico, nella riattribuzione di significato le si affidano i propri peccati. Lo sfregamento diviene una sorta di pulitura da essi, la ruvida roccia gratta via, in senso figurato nella percezione del credente, lo strato di errori e mancanze che lo avvolge. Il fatto che anche la Via Crucis abbia quindici stazioni, come anticipato più sopra, e che proprio la quindicesima legata alla Resurrezione, sia l'unica che è all'interno dell'area delimitata dai massi, evidenzia la funzione rigenerativa del luogo. La capacità di rinnovamento che connotava quest'area includeva in tempi preistorici, celebrazioni legate a periodi solstiziali ed al loro essere varchi su dimensioni metafisiche, che ponevano i celebranti in contatto con la Morte. 


Luogo di ritualità, luogo occulto

L'area in questione e la chiesa ci parlano di un culto luni-solare, quanto di un luogo di pratiche esoteriche. Partiamo dalla chiesa e da un affresco di cui in nessuna guida o libro della zona ho trovato minima traccia. Entrando, sulla parete di sinistra, lo sguardo viene colto da un affresco di una Madre che poggia un piede su una falce di luna.



 18. Affresco da me soprannominato ' La Madre dalla falce di luna'


19. Particolare dell'affresco

Heilig Geist-Santo Spirito sorge su un'area dove nei pressi si trovano un corso d'acqua, fontane, sorgenti e paludi, capiamo che già solo per tali peculiarità, questo luogo ebbe grande valenza rituale ed offertoria. Sappiamo come le aree paludose fossero luoghi di culto legati ai Solstizi, in quanto porte per l'Altromondo, avendo analizzato nella stessa Valle, ad alcuni chilometri da qui, l'area della Malga Göge Alm e della grande quantità di ritrovamenti delle palette lignee riferibili all'Età del Bronzo. Oggetti che si inseriscono in ritualità preistoriche di comune matrice, diffuse non solo in area alpina ma anche nord europea.


Diversi elementi utili a collocarla quale area rituale legata ad energie solstiziali, si sono mano a mano resi visibili. Sebbene la chiesa sia orientata lungo un tipico asse Ovest-Est, all'esterno una delle cose che mi ha colpita è un altare in pietra, non so riferibile a quale periodo storico, posto verso il lato montagna e disposto lungo un asse Nord-Sud. Se i minatori venivano qui a celebrare una delle figure patrone legate al loro lavoro e cioè Santa Barbara, con una messa solenne il 4 dicembre, sappiamo anche che gli stessi effettuavano riti, con forte probabilità mantenuti vivi in una Tradizione locale, nelle domeniche estive e prima di entrare in chiesa e forse da qui l'utilità di un altare esterno. Quali i motivi di tali celebrazioni non ci è dato saperlo, ma potremmo anche immaginare che siano avvenute per ingraziarsi o scacciare forze ostili, prima della messa vera e propria, in una commistione di usanze antiche e ritualità cattolica, che in molte feste è arrivata sino ai nostri giorni.



20. Altare litico esterno allineato lungo un asse nord-sud, guarda all'area paludosa che separa il sito dove sorge la chiesetta dalla montagna


Un altro riferimento legato sempre al Solstizio d'Inverno è dato dalla presenza di San Giovanni Evangelista, posto a lato del crocifisso stillante sangue. Che a questa roccia fossero attribuiti poteri particolari è chiaramente mostrato da una serie di incavi sparsi, su una parete verticale e disposta a nord, di chiara origine meccanica, che uniscono questo luogo ad altri sparsi per la Provincia e riconosciuti prima che a livello religioso cattolico, come luoghi di chiara impronta taumaturgica e pre-cristiana. Qualche granello di questa pietra veniva asportato, per essere probabilmente impastato con la farina, al fine di esaudire un desiderio, benedire una richiesta. Mangiare un po' di questa roccia, significava interiorizzarne il potere e la capacità trasformativa dell'elemento sacro e diffonderlo su coloro che se ne cibavano. Avevamo già visto qualcosa di simile anche al Santuario di Maria Weißenstein-Madonna di Pietralba, dove la devozione portava a baciare la statuina della Madonna ed a asportarne schegge attraverso piccoli morsi. I piccoli frammenti venivano così impastati con il pane, al fine di permettere ad ogni componente della famiglia di godere della benedizione dell'immagine. L'azione univa così Spirito e Materia in un gesto dal chiaro valore apotropaico. 






21.22.23 Esempi di incavi sparsi sulla roccia, che sottolineano, a livello tradizionale, di quale riconoscimento taumaturgico godesse la pietra presso le popolazioni locali.


Tradizioni odierne richiami di un' antica memoria cultuale

A San Silvestro, il 31 dicembre, è tradizione recarsi ad Heilig-Geist a pregare affidandosi alla Trinità, per lasciarsi alle spalle l'anno che volge al termine e nella speranza che quello nuovo sia foriero di serenità e quiete.

Viene inoltre svolta annualmente una processione, che da secoli unisce la piccola chiesetta ad un'altra distante una cinquantina di chilometri. Il piccolo edificio di culto, chiesa parrocchiale della frazione, contiene un affresco dedicato alla Kornmutter–Madre del Grano e la cui venerazione ha sempre propiziato i raccolti. Il pellegrinaggio origina da una leggenda secondo la quale all'inizio del XIV secolo la famosa immagine della Kornmutter era conservata nella chiesa di San Martino nella frazione di St.Johann-San Giovanni, nel Comune di Ahrntal-Valle Aurina. Purtroppo un'alluvione colpì la zona ed anche la chiesa fu distrutta, il dipinto venne ritrovato però ad Ehrenburg-Casteldarne. Da quel momento, la processione, alla quale oggi possono partecipare solo gli uomini, viene svolta ogni anno, con qualsiasi tempo e sebbene in totale di 108 chilometri fra andata e ritorno, lo rendano un pellegrinaggio faticoso, i partecipanti che fanno tappa ad ogni chiesa posta lungo il cammino, hanno età molto differenti, partendo dai tredici anni per arrivare sin oltre gli ottanta. Agli inizi anche le donne facevano parte del gruppo di pellegrini, ma incidenti non meglio specificati, occorsi nel tempo, hanno fatto propendere per la scelta di non farle più partecipare. Questa processione potrebbe essere esito di un'altra ben più antica che univa appunto Prastmann-Pratomagno dove oggi sorge Heilig-Geist a San Martino, luogo in cui evidentemente era custodito inizialmente il dipinto, che con probabilità illustrava semplicemente la Madre del Grano venerata in quella zona. Un eventuale pellegrinaggio fra i due luoghi in tempo preistorico – come spiega anche Marija Gimbutas - rappresentava la traccia di pratiche antiche legate a determinati cerimoniali che connettevano due aree che venivano unite da rituali di tipo stagionale.


Holda ed i suoi simbolismi solstiziali

Anche ad un osservatore disattento, che abbia però un minimo di conoscenza della spiritualità pre-cristiana, in questa chiesa e nell'area in cui sorge, appaiono come lapalissiani elementi riconducibili alla figura della Madre di Morte e Rigenerazione, in un connubio unico e molto potente, che ingloba anche quello del rinnovamento che passa attraverso la guarigione e la gravidanza. Sebbene l'area evidenzi tratti luni-solari, marcati elementi conducono fondamentalmente al Solstizio d'Inverno ed al Culto di Holda-Perchta senza incertezza. Elementi che ritroviamo nella conformazione del luogo, ma anche nelle caratteristiche scultoree e pittoriche della chiesa. 

Gli antichi mastri conoscevano molto bene l'atavico legame che univa simboli e santi, o simboli e triadi, sapevano rappresentare un principio in un contesto adeguatamente cattolico, ma che aveva radice, in un non meglio specificato antico passato, agli occhi dei fedeli. Così il simbolo veniva degradato ed interpretato alla luce della nuova religione, ma in questa Regione - e l'evidenza di ciò rimane estremamente marcata data la mole di tradizioni ancora molto vive - la variazione di attribuzione simbolica, non depaupera la sua consistenza cosmologica e primigenia e così il simbolo giunge sino a noi velato, celato, ma mai privato della sua forza iniziale, per chi lo sappia riconoscere.

Partiamo, quindi, da come viene chiamato popolarmente il masso, Saukopf-Testa di Scrofa. La scrofa è un simbolo importante ancora oggi, sebbene se vogliamo ridotto a dono di consuetudine locale, quando nel Tempo del Solstizio d'Inverno viene regalata come maiale portafortuna e piccoli animali in marzapane si vendono ovunque. Taluni li collezionano anche, sono di buon auspicio per l'anno nuovo, attirando ricchezza e fortuna. Il fatto che il grande masso sia definito come un animale legato al periodo solstiziale invernale, lo collega anche a ciò di cui ho scritto più sopra, in merito a tradizioni ancora vive, come quella dell'andare a pregare in questo luogo, proprio nel giorno di San Silvestro, per chiedere benessere per l'anno che verrà.

L'acqua è da sempre mezzo e veicolo che porta alle profondità dell'Altromondo. Elemento purificatorio ed iniziatico. Origine e fine della vita. Associata al principio femminile della Grande Madre primigenia, ed alla prima forma della materia. L'acqua riconduce al grembo materno ed è trasformativa. In questo sito tra l'Ahrnbach-Aurino, le fonti e l'area paludosa, possiamo dire che l'acqua cinge e potenzia la sacralità del cerchio litico. Pensiamo alla fiaba dei Grimm che narra di Frau Holle. La ragazza che giunge da Holle ci arriva tuffandosi in un pozzo (luogo che conduce a profondità oscure ed inesplorate come la palude di cui non si vede il fondo) e quel tuffo la porta a casa della Vecchia Divinità come è rappresentata nel racconto. Quindi l'acqua veicola, e accompagna anche l'accesso a piani metafisici, verso l'ignoto, verso ciò che non è visibile e non ha forma, oltre il piano dei cinque sensi, diviene soglia per la precognizione e la veggenza.

La presenza di una statua di Giovanni Evangelista, esattamente come le antiche celebrazioni dei minatori, in onore di Santa Barbara, che è una delle Sante che conduce proprio verso il periodo di fine dicembre, sono altri due elementi che conducono al Solstizio.

L'area cimiteriale, induce ad una riflessione visto che accoglieva i cadaveri sia dei minatori che dei viaggiatori che perivano durante il passaggio fra le alte cime. Perché proprio in quella zona creare un cimitero, dato che la parrocchiale di Prettau-Predoi, era di gran lunga più vicina alla miniera? Non aveva un senso né un'utilità. La chiesa di San Valentino, sebbene fu consacrata nel 1489, e quindi ben 34 anni dopo quella di Prastmann-Pratomagno, era quella più fruibile data la vicinanza alle gallerie, a maggior ragione che l'attività mineraria sarebbe continuata per altri secoli. Questo mantenere il cimitero dei minatori così lontano, mentre si poteva utilizzare un'area cimiteriale più vicina fa pensare ad una sola risposta logica, che il cimitero di Heilig Geist fu utilizzato sin dagli albori dell'attività mineraria datata all'Età del Bronzo. La sua posizione acquisirebbe quindi una linea coerente, in un contesto dove le prime estrazioni avvennero a circa 2000 metri di altitudine, dove il rame affiorava.


Il dipinto della Madre di bianco vestita, sebbene abbia anche un leggero drappo azzurro chiaro, mi ha riportato subito ad uno dei modi con cui è definita Holda: la Bianca Signora;i bambini morti ai suoi piedi altro elemento fondamentale legato a Lei che ne custodisce le anime, specialmente di quelli non battezzati o di coloro che che erano trapassati poiché prematuri. Ma il dipinto offre anche altri elementi. Il suo piede sinistro poggia su un'apertura nera che è chiaramente infera con dei neonati che da quel varco fanno capolino, mentre il destro poggia sulla falce di luna. La sua testa è circonfusa da un'aureola bianca di luce, e qui ci sembrerebbe tutto normale poiché facente parte dell'iconografia cristiana. Ma in effetti l'aureola da dove origina? Dal libro XVIII dell’Iliade traiamo: «Atena gli mise l’egida [ad Achille] ornata di nastri intorno alle spalle possenti, intorno alla testa gli effuse una nube dorata la divina tra le dee, e ne fece brillare una fiamma radiosa […]. Così dalla testa d’Achille i raggi si alzavano al cielo […] » . Quindi quello che per i Cristiani sarà poi manifestazione di santità, ed utilizzato con questa connotazione solo a partire dal IV secolo d.C. in origine era un qualcosa attribuito da una Dea ad un Eroe, e quel qualcosa era legato all'elemento Fuoco. 


La Bianca Madre del dipinto si mostra quindi come connessione fra l'Acqua infera ed il Fuoco del Sole che in cielo splende, e nulla come gli elementi appena citati sembrano antitetici, ma Lei è Oscura e Luminosa al contempo, quindi in questa immagine può tenere il piede sulla Luna ed avere la testa nel Sole, Lei si mostra come fra un apice del Sole e della luminosità dell'aureola e il baratro oscuro su cui la Luna dorata poggia. Lei è asse fra la Morte e la Ri-nascita. 


Conclusioni

La chiesa di Heilig Geist- Santo Spirito in Ahrntal-Valle Aurina rappresenta un unicum non solo territoriale ma anche simbolico e rituale connesso ad antiche Genti originarie di un'Antica Europa, i cui culti sono confluiti poi nelle tradizioni proto-illiriche e proto-celtiche, e giunte sino a noi attraverso un'opera di risemantizzazione degli stessi simbolismi.

La sua ubicazione al limite di una profonda valle isolata, confine fra territori, ai piedi di montagne di origine vulcanica che in alcuni casi rasentano in altri superano i 3000 mt. di altezza, la pongono già in una posizione che rafforza i significati liminali vagliati sinora.

L'antropologia ci insegna come la Morte presso gli Antichi rappresentasse un rito di passaggio o meglio il Rito attraverso la metafora del viaggio e del flusso da una condizione ad un'altra.

Questo sito, contiene due volte il concetto di tramite, luogo che poteva favorire il passaggio da uno stato non fertile a fertile, o da uno malato ad uno di guarigione, comunque trasformativo della salute; e passaggio in cui la Morte veniva riconosciuta ed onorata, attraverso gli elementi esaminati, come fulcro di una molto probabile ritualità collettiva che diveniva al contempo esperienza e tramite necessario ad avvicinarsi a quella soglia liminale che era sacralità pura.

Marija Gimbutas scrisse 'Nelle società del Neolitico i rituali di morte costituivano un'enorme forza che stava alla base dell'interazione sociale', anche perché i rituali di Morte rappresentavano la via per esplorare realtà che erano ai margini e quindi di confine, proprio come il passaggio che la stessa Morte evoca e di cui mostra espressione. Attraverso quel momento liminale si rafforzava il sentimento di identità personale ma anche comunitario, che aveva condiviso quel preciso rituale nella certezza che quell'apice della vita, sarebbe stato raggiunto, quella soglia, prima o poi varcata, da ogni componente del gruppo.

La Morte anche dal punto di vista biologico implica mutazione e nulla è più trasformativo di Lei, se pensiamo alla metamorfosi che un cadavere subisce, quella stessa trasformazione poteva avvenire al contrario guarendo da sterilità o malanni di varia natura, e nessuno come la figura di Holda-Perchta chiaramente richiamata dal dipinto della Madre di bianco abbigliata, attorniata da anime di bambini defunti, può comprendere la richiesta di una guarigione, il desiderio di una gravidanza. Proprio Lei che essendo Padrona della Morte è al contempo Colei che elargisce Vita.






Le virtù della pietra compenetrano quelle del luogo e viceversa. Amplificando di fatto le potenzialità reciproche ed il senso di forza. Heilig Geist, un luogo di confine, non solo territoriale e geografico, ma cultuale, spirituale, catartico, Emanazione e Soglia del Principio Primo della Vita, Madre Morte.








Immagini

*Tratte dall'archivio personale


Bibliografia 

*Mircea Eliade, Trattato di Storia delle Religioni, Bollati Boringhieri 2008

*Marija Gimbutas, Le Dee viventi, Medusa Edizioni 2005

*Fiorenzo Degasperi, CAVAE Miniere e canopi del
Trentino Alto Adige tra storia e leggenda,
Curcu&Genovese 2006

*Lucio Alberto Fincato, Itinerari nelle Valli Pusteria & Aurina.
Tra luoghi di culto, malghe e rifugi, 
Athesia Spectrum 2006

*Leo Andergassen, Sudtirolo. Arte e luoghi, 
Athesia Tappeiner 2003


*Leo Munter-Joseph Profanter-Rudolf Tasser, Santo Spirito
Guida per pellegrini Athesia-Tappeniner Verlag 2015

*J.C. Cooper, Enciclopedia illustrata dei simboli, Franco Muzzio & C. Editore 1982

*Clare Gibson, Leggere i simboli, Logos 2010

*Sabine Heinz, I Simboli dei Celti, 2000



Sitografia

*cfr.Burg-Castel Karneid-Cornedo ed il Santuario di Maria Weiβenstein - Pietralba, I varchi della Morte della Eisacktal-Valle Isarco.
*cfr.Per l'eternità sacrificato agli Dei – Il singolare caso delle palette votive di Steinhaus-Cadipietra (Ahrnatal-Valle Aurina)
https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2019/06/per-leternita-sacrificato-agli-dei-il.html 

*cfr.Lo Zelten, il dolce della Tradizione del Solstizio d'Inverno che si mangiava il sei gennaio

*http://kulturmeile.it

*http://www.seelsorge-oberesahrntal.eu