Tutti lo conoscevano in paese, puntualmente con l'estate arrivava anche lui, vestito con una giacchetta rossa e dei pantaloni celesti, il piccolo ometto dal singolare aspetto, compariva all'improvviso fra gli immensi prati dell'Alpe. Guardando un pastore tirare piccole pietre al bestiame per tenerlo unito al pascolo e per scoraggiare alcuni animali ad allontanarsi, gli urlò “Quei sassi, quelli che butti dietro alle tue bestie, valgono più di tutta la mandria”.
Ad un tratto però fu richiamato dalla voce di un uomo, affacciato dalla finestra di una ricca casa. Il pastore salì e consegnò il secchiello, il Nano gli chiese quale ricompensa volesse, ma l'uomo semplice borbottò qualcosa, ed il Nano capì che non aveva pretese l'uomo, così gli donò 200 Gulden. Il pastore non credeva ai suoi occhi, il Nano però lo colpì ancora di più dicendogli che alla fontana dell'Alpe la polvere gialla d'oro originava da una radice profonda, e che se non gli avesse portato quel secchiello lo avrebbe ucciso.
L'onestà del pastore era stata molto apprezzata dal Nano che gli chiese se voleva vedere cosa facevano e come stavano sua moglie ed i suoi figli, cosa facessero mentre lui era lontano. Prese così il suo specchio magico ed il pastore vi guardò dentro, vide la sua famiglia a giorni di cammino da lui, che mangiava minestra e serenamente attendeva il suo ritorno. Il suo senso di stranezza aumentava verso il Venediger, chi era quel piccolo uomo che conosceva dove trovare oro da una fontana e che disponeva di uno specchio magico? Ma non sapeva ancora che la sua profonda lealtà ed il rispetto dell'impegno preso sull'Alpe nell'estate precedente, gli avrebbe serbato la sorpresa più grande.
Salutò il Venediger e si rimise in camino sulla via di casa, quando vi giunse trovò tutte le sue capre con i denti d'oro. Quello fu il grazie del Venediger, l'uomo che avrebbe potuto ucciderlo per mancanza di rettitudine, o renderlo ricco di fronte alla sua integrità.
Nota
La rinarrazione di cui sopra è tratta da una versione originale del 1642 di Matthias Burglechner, avvocato, storico, cartografo austriaco (Innsbruck 1573-1642) ripresa dallo Zingerle e poi dalla Dal Lago Veneri.
Il Gulden fu una moneta d'oro tedesca dal XIV sec. in poi. Successivamente divenne moneta anche di altri stati come Danimarca, Svezia, Polonia, e Paesi Bassi. (Fonte Treccani)
Immagine
*Tratta dal web, invaluable.com heinrich-schlitt-1849
Bibliografia