Lettori fissi

venerdì 25 gennaio 2019

Nostalgia delle Origini





E’ nella Terre delle Alte Vette Dolomitiche  e specialmente nella Passeiertal-Val Passiria che si narra che la Grande Madre si mostra nel mondo attraverso i fiumi e le spiagge, attraverso le profondità del mare e le altezze vertiginose dei picchi rocciosi spesso coperti da ghiacci antichissimi. E fu quando gli abitanti del pianeta iniziarono a dividersi per aree, che alcuni scelsero le zone pianeggianti, altri la campagna ed altri ancora il mare, ma in montagna era davvero difficile la vita e nelle vallate sudtirolesi nessuno voleva andare a viverci, troppo dura la vita. Alle alte quote poi è una prova continua, distese verdi di erba e fiori in piena estate che si stagliano su cieli azzurrissimi, ma è un periodo brevissimo, poiché la primavera inizia a maggio che è il mese che rinnova tutto, ma nel quale sono ancora possibili nevicate. Giugno è piovoso e spesso ancora fresco, di quel fresco che chi abita in pianura definirebbe più vicino all’ inverno ed è solo dalla fine di giugno che le temperature diventano calde e l’estate inizia veramente, ma così vicini al cielo non è raro che intorno alla fine di luglio, solo un mese dopo l’inizio dell’estate avvengano nevicate sulle punte più elevate, che rinfrescano bruscamente il clima, creando un contrasto con un sole caldissimo e scintillante e così i mesi con temperature notturne sotto lo zero, sono all’incirca otto, nove, questo rende difficile qualsiasi tipo di coltura. Temperature che trovano il loro apice in inverni da favola, abbigliati di manti candidi di neve e ghiaccio, ma rigidissimi. Così chi doveva venire ad abitare qui valutando e riflettendo su tutto questo chiese : “Grande Madre! Tu sei ovunque ed offri a tutti i tuoi frutti perché si sostengano, ma noi che vorremmo abitare qui cosa mangeremo? Erba e fiori colorati? Nuvole e arcobaleni? Sassi ed aghi di abete?”. Fu così che la Dea prese una scheggia di roccia da un pendio montano, due rami di abete profumatissimo e gocce di laghi cristallini, li unì alla magia di alcuni fiocchi di neve e li mise nel cuore di coloro che avevano scelto questa Terra tanto dura ma impareggiabile per viverci. La Dea facendo dono ai loro cuori disse “Potrete andare da molte parti, ma non potrete mai stare lontani da questi luoghi,visiterete posti bellissimi, ma solo queste montagne fatte di roccia e ghiaccio che custodisce il fuoco della vostra anima, vi chiameranno a tornare per essere solo qui e non altrove, a Casa.”


Note:

La storia appartenente alla Tradizione orale di Niederdorf-Villabassa è declinata da chi la raccontò verso il Dio monoteista, io l’ho rinarrata in maniera rivisitata e riferita e dedicata alla Dea Madre. Anche questo racconto nella sua versione originale raccolta dalla Professoressa Dal Lago appartiene ad Anna Lechner.














Immagine

*Tratta dall’archivio personale

Didascalia

*Pragser Wildsee-Lago di Braies

Bibliografia

*Bruna Maria Dal Lago Fiabe del Trentino Alto Adige, Mondadori 1997
Pag.196,197



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