Nella Valle dei Mocheni si racconta da generazioni che non bisogna mai lasciare soli i neonati. Una volta, si narra che la Tròta si insinuò nella stanza di uno di loro, durante la notte. Il piccolo, adagiato nella sua culla, dormiva beatamente e la madre, sfinita dalla stanchezza, riposava poco lontano. La Creatura sgattaiolò subdolamente sino alla culla, si chinò e iniziò a succhiare del sangue dal capezzolo del povero bambino, che prese a urlare e piangere. La madre accorse immediatamente, mentre la Tròta si allontanava nel buio.
Sconvolta per quanto era avvenuto al suo piccolo, la donna si recò da una saggia del villaggio e le raccontò cosa aveva visto. L’anziana l’ascoltò, poi le consigliò: «Prendi un piccolo lume e nascondilo sotto un secchio per il latte. Metti poi davanti al secchio una croce. Non appena sentirai il bambino piangere, alza il secchio e osserva cosa succede.» La sera successiva la donna seguì per filo e per segno quanto le era stato suggerito e, nascosta, attese.
La Tròta arrivò puntuale come la notte precedente e, non appena si avvicinò alla culla, la madre alzò il secchio. L’Entità si voltò e, nel momento in cui vide proiettarsi sul pavimento e sulla culla l’ombra della croce, scappò dalla stanza, dileguandosi senza fare mai più ritorno. Da quel momento, la madre pose sopra la culla del piccolo un rametto d’ulivo benedetto, e non ebbe mai più visite sgradite.
Note
Tradizione e innesto cristiano
Nella versione raccolta da Sebesta, nel racconto intitolato L’ombra della croce, ambientato in Valle dei Mocheni–Bersntol (Frassilongo, Roveda, S. Francesco), la figura della Tròta riflette l’incontro tra l’Antica Tradizione e successivi innesti cristiani. In questa narrazione, la Tròta assume i tratti tipici di una delle sue possibili manifestazioni, quella vampirica: di notte si avvicina ai neonati durante il sonno, succhiandone il sangue dai capezzoli.
La dimensione cristiana emerge invece nelle tecniche di difesa adottate dalla madre su consiglio dell’anziana del villaggio. L’ombra della croce, ottenuta mediante un lume inizialmente posto sotto un secchio del latte, svolge una funzione apotropaica, costringendo la Creatura alla fuga. Anche il gesto finale — l’appendere un rametto d’ulivo benedetto sopra la culla — appartiene chiaramente al repertorio cristiano della protezione contro gli spiriti malevoli.
Apotropia e assenza di dispositivo
È significativo, tuttavia, che la Tròta non venga né distrutta né smascherata — come accade, ad esempio, nella leggenda del fabbro Foschin — ma semplicemente scacciata attraverso un insieme di oggetti e segni apotropaici che combinano luce, ombra e simbolismo cristiano.
La leggenda mette così in evidenza la differenza tra un trattamento cristiano dello Spirito perturbante e uno che non lo è, come quello adottato dal fabbro nella narrazione precedente. Se il dispositivo, in senso proprio, si configura come una struttura regolativa capace di imporre una limitazione stabile dell’agire della Trud/Tròta, in questo racconto assistiamo invece all’uso esclusivo di forme apotropaiche cristiane: la croce proiettata dall’ombra del lume e il rametto d’ulivo posto sopra la culla del neonato.
Tali elementi non instaurano una relazione con la Presenza né costruiscono un equilibrio, ma mirano a interrompere l’interazione e a scacciarla, secondo una concezione in cui l’allontanamento equivale all’annullamento dell’effetto nocivo. La croce, infatti, non regola ma spezza il contatto, mentre l’ulivo delimita uno spazio che viene così dichiarato inviolabile. In questo quadro emerge con chiarezza il presupposto cristiano: il Male non si amministra, si scaccia.
Immagine
*Generata con A.I.
Bibliografia
* Sebesta Giuseppe, Fiaba—leggenda dell’Alta Valle del Fèrsina e Carta d’identità delle figure di fantasia, Edizione Museo Provinciale degli Usi e Costumi della Gente Trentina—San Michele all’Adige 1973
Sitografia
* La Trud e il Fabbro
https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2025/12/la-trud-e-il-fabbro-val-di-fassa.html
* Cfr. La Tròta (Val di Fiemme, Trentino)
https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2025/12/la-trota-val-di-fiemme-trentino.html
* Cfr. Malvina, la Donna che conosceva la Morte (Val di Fassa, Trentino)
https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2025/12/malvina-la-donna-che-conosceva-la-morte.html
* Cfr. La Smara e i molti nomi della Trude: un'analisi del Tormento Notturno tra le Alpi e alcune aree orientali d'Italia.
https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2025/12/la-smara-e-i-molti-nomi-della-trude.html
* Cfr.Frau Drude-Trude
https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2018/12/frau-drude-trude.html
* Cfr. L'Alp
https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2018/12/l-alp.html

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