Testo di Lujanta
Partendo dall’abitato di Welsberg - Monguelfo, si imbocca la direzione Ried – Novale e si inizia a salire lungo una strada asfaltata , passando accanto alla Casa Bachmann, ad un’altra casa privata posta su una curva e proseguendo sino al punto in cui il percorso si diramerà in due direzioni, una appunto asfaltata e percorribile sino alla malga e proveniente dalla direzione iniziale e l’altra che prende l’avvio sulla sinistra e indicata dal segnavia 57 con direzione Walde Alm.
La strada asfaltata è la più comoda ma è anche la più lunga delle due se
percorsa a piedi, dato che è transitabile anche in auto. Il tracciato che si
snoda nel bosco, invece accorcia di parecchio l’arrivo in malga ed è sicuramente
più affascinante. Muovendosi quindi, seguendo l’indicazione del sentiero ci si
imbatte subito in un ben visibile, già dalla strada di arrivo, capitello di
legno che, posto sulla sinistra, sembra fungere da ‘porta’.
Il percorso, anche quello nel bosco è
decisamente di facile percorrenza. In cima alla salita ci si ritrova di fronte
ad un grande capannone in legno, autorimessa per molte macchine agricole e non solo.
Si fronteggia così di nuovo un bivio, tenendo sempre la sinistra, ci si addentra verso un gruppo di masi , sulla
destra invece grandi cumuli di legna tagliata, tronchi ed una segheria in
disuso, a cielo aperto, costeggiano la strada asfaltata. Seguendo il percorso 57 , come dicevo, ci si
imbatte in un gruppo di masi e sulla destra compare una piccola cappella, non
segnalata da nessun cartello.
La struttura di colore chiaro emerge dall’erba
alta e fra alberi che sembrano custodirla. Due finestre laterali permettono
alla luce di penetrare all’interno, la cosa che colpisce di piu’, dipinta sulla
porta di ingresso, è una Madonna dai capelli rossi, rappresentata in abito
bianco, che posa i piedi su candide
nuvole dalle quali emerge un falcetto dorato. Impossibile non pensare al Culto delle
tre Dee celtiche o preceltiche locali: le Drei Bethen - Tre Bethen ed in
particolar modo ad Ambeth, prima Dea della Terra, Madre e progenitrice, dall’iconografia
appunto descritta come vestita di bianco, che diventò poi Santa Margherita ed il cui culto era affine
all’irlandese Dea Anu, (per maggiori informazioni si legga l’articolo : Wielenberg, nel nome di Wielbeth, la Dea lunare, una delle tre Bethen la Triade di Dee celtiche delle Dolomiti pusteresi). Anche il falcetto d’oro è legato alla mitologia druidica, secondo la quale il vischio
nei sacri boschi di querce, veniva tagliato proprio da un/a Druida vestito/a con
il tipico abito bianco.
L’interno semplice, come vuole la tradizione di queste
piccole chiese boschive, si apre su un altare su cui spiccano reliquie di Santi
martiri. Semplici ma graziosi, i dipinti
laterali posti in alto, sopra ai banchi, in tenui tinte, che sembrano offrire
al luogo di culto, una sorta di ringraziamento per il raccolto effettuato o
forse salvato inaspettatamente nonostante qualche carestia.
Sulla sinistra una
contadina che impugna un falcetto sembra mostrare la ricchezza del grano
ottenuto e raccolto in covoni, sulla destra invece un contadino locale,
riconoscibile dal grembiule blu, tipico sudtirolese, inginocchiato a mani
giunte anche lui è rivolto verso l’altare mentre intorno a lui il panorama
mostra prati da fieno e bestiame.
Dalla salita nel bosco la vista, è meno ampia
che da quella asfaltata ma si apre non appena giunti in malga. Il muro laterale
della struttura accoglie il visitatore con la scritta ‘Restaurant Walde Alm’, a
1420 mt. di altitudine. Poco prima tre cavalli e specialmente un cagnolino
fanno notare la loro presenza. A quel punto l’occhio si perde su un panorama bellissimo.
Sotto, il paese con le borgate di Welsberg - Monguelfo e poco più su Taisten-Tesido,
sullo sfondo dell’abitato a dominare dall’alto dello sperone di roccia su cui
si erge il castello medievale dell’omonima famiglia Welsperg, mostrando da
Taisten-Tesido innumerevoli sentieri che si diramano verso nuclei abitati costituiti
di pochi masi e baite, sparsi quà e là , mentre sulla destra si vede
parzialmente la strada che porta in Gsiesertal – Val di Casies .
La Famiglia Schmid,
nella figura della sua gentile ed attenta titolare, vestita nel tradizionale Dirndl ci è subito venuta a portare il menù,
che offre un’ampia scelta di piatti, posso dire, più ricca delle malghe che
sinora ho visitato. I tavoli lunghi in legno sono all’esterno dell’ampio dehors
coperto da un tendone, poco lontano, recintate, delle simpatiche caprette che
si sono messe anche in posa per farsi fotografare , e che condividono lo spazio
con alcune pecore, in una zona con un piccolo mulino e un laghetto artificiale,
dove gli animali possono abbeverarsi.
Mentre due gatte simpaticamente golose,
cercano di conquistare qualche avventore per ottenere del cibo in cambio.
I
piatti sono stati abbondanti ed estremamente genuini e gustosi. Io ho preso un
piatto di ‘penne alla Walde’ con pomodoro, panna, funghi porcini, speck,
semplicemente deliziose, accompagnate da una Forst chiara.
Dopo pranzo e dopo
aver lasciato il tavolo, a nuovi affamati clienti, ho scelto di godere ancora
un po’ dei freschi 21°, sebbene ventosi,
seduta su una panchina sotto un altro capitello di legno.
A seguito di una breve pausa,
la discesa ed il ritorno a casa. La
Malga Walde Alm è aperta anche la sera, e serve cena dalle 18,30 alle 20,30. Si
puo’ prenotare un tavolo anche all’interno nella calda Stube in legno, e per chi non
avesse voglia di camminare è raggiungibile anche in auto. Un luogo anche per i
bambini visti i giochi e l’ampio spazio disponibile. Per maggiori informazioni
potete visitare il sito a questo link:
http://www.waldealm.it/it/ristorante-walde-alm/benvenuti.html
Walde Alm sicuramente un’esperienza da ripetere e da consigliare a
chiunque venga in Valle.