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martedì 31 marzo 2020

La leggenda del toro e del crocifisso (Prettau-Predoi BZ)





Si narra che un tempo, a Krimml una località del Pinzgau, oltre gli Hohe Tauern-Alti Tauri, si tenne l'annuale festa contadina con tanto di tiro al bersaglio, riguardo questa sagra soprattutto si parlava di un grande premio per chi avesse ottenuto il migliore risultato. Quella notizia arrivò anche a Gunter, un ragazzo della zona di Prettau-Predoi. Lui spavaldo, usava andare in giro per le locande a magnificare quanto fosse abile a sparare, quando un giorno un oste gli disse quasi in tono di sfida: “Gunter, ci sarà a breve la festa contadina del Pinzgau, quella che si tiene tutti gli anni, ma quest'anno dicono che il primo premio sarà particolarmente ricco, un toro!”- Gunter ascoltò con interesse, poi esordì “Quel toro sarà mio, del resto sono un provetto tiratore, cosa ci vorrà mai per vincerlo e per portarlo nella mia stalla? Un toro non potrebbe che essermi utile per il lavoro nei campi”. Nel tono della sua voce i suoi modi, ancora una volta, erano emersi in tutta la loro arroganza, per la quale era conosciuto da tutti.

1. Cranio di bovino esposto su stalla con funzione apotropaica, in località Kasern-Casere


Dopo pochi giorni si mise così in cammino verso l'area del Pinzgau, sapendo che avrebbe dovuto percorrere il Tauernweg- Sentiero dei Tauri e soprattutto oltrepassare le creste che separavano le vallate; certo, sarebbe stato più sicuro condividere il percorso con qualche conoscente, ma non voleva eventuali rivali e così salutata la famiglia si mise in viaggio.

Lungo il sentiero si imbatté nella chiesetta di Heilig Geist-Santo Spirito ai piedi del Dreiherrenspitze-Picco dei Tre Signori, meta privilegiata anche e soprattutto da chi decideva di oltrepassare le alte vette ai piedi delle quali si adagiava il piccolo luogo di culto, ma Gunter sebbene venisse da una famiglia estremamente religiosa, non si sentiva affine a nessun discorso di tipo spirituale e la sua fede era inesistente. La sua spavalderia così lo porto ad oltrepassare la cappella, ed a lasciarsi alle spalle i posti dove viveva.

Non molto lontano da quella stessa piccola chiesa era stato collocato un Cristo in croce, la cui immagine doveva accompagnare chi si sarebbe trovato a scalare poco dopo le alte vette che lo attendevano. Ma per Gunter l'immagine di quel Cristo non rappresentò altro che un bersaglio utile a mostrare a se stesso, la sua abilità traboccante della sua nota presunzione. Prese la mira e partì il primo colpo dal fucile, poi un secondo, quindi un terzo. Soddisfatto del suo gesto, Gunter pensò che poteva rimettersi in viaggio e così fece, arrivando a destinazione anche prima di quanto avesse previsto. Il mattino dopo vi sarebbe stata la festa contadina e lui già pregustava una vincita ai suoi occhi certa.

Vi fu la manifestazione, e nelle gare che si susseguirono Gunter sbaragliò ad uno ad uno i vari tiratori che si avvicendavano durante la gara. Alla fine, fu il vincitore, acclamato dalla folla che era venuta ad assistere alla competizione. Un premio importante ed imponente lo attendeva. Uno splendido toro che come promesso avrebbe portato nella sua valle, e che all'interno della sua proprietà lo avrebbe aiutato nei lavori agricoli. Si misero sulla via della ritorno, lui davanti e legato ad una corda il toro che lo seguiva. Il viaggio di ritorno si mostrò più lungo del previsto, visto che l'andamento cadenzato e lento dell'animale non permetteva il passo spedito che Gunter aveva tenuto all'andata.

L'idea di mostrare il suo trofeo agli amici ed alla borgata intera, gli rese il viaggio di rientro più gradevole di quanto potesse immaginare. Arrivato di fronte al crocefisso sul quale aveva scaricato tre proiettili del suo fucile lungo il tragitto dell'andata il toro si bloccò, non ci fu verso di farlo avanzare. Gunter iniziò ad innervosirsi ed a tirarlo per la corda che lo teneva legato per il collo. L'animale improvvisamente mutò lo sguardo che si era fatto terrificante ed incornò con un solo colpo di testa Gunter.


2. Copia del crocifisso-reliquia di cui si parla nella leggenda e trafitto da tre proiettili, custodito nella Chiesetta di Heilig Geist – Santo Spirito

Il corpo del giovane rimase a terra, sino a quando pochi giorni dopo, su invito degli anziani genitori, alcuni uomini del villaggio si misero in cammino per vedere se fosse successo qualcosa lungo la strada, dato che il giovane non era ancora rientrato. Si incamminarono non pensando minimamente di poter trovare Gunter morto.

Quando a loro si presentò lo spettacolo che si trovarono davanti erano increduli e sgomenti. Il toro che Gunter era andato a vincere era impazzito e poco distante il loro amico infilzato dal toro giaceva al suolo, di fronte al crocifisso forato da tre colpi di arma da fuoco.

Si racconta che più e più volte si tentò di tappare i fori con del legno che restaurasse l'opera, ma i tasselli apposti cadevano sempre a terra da soli, da quel momento il crocifisso fu riconosciuto come oggetto sacro.


3. Veduta dell'insieme dell'altare e della collocazione del crocifisso all'interno della chiesetta



Nota

La leggenda arriva a noi in un'unica versione raccolta dal lavoro dello scrittore locale Konrad Steger, che l'ha registrata fra quelle raccolte in Ahrntal – Valle Aurina e facenti parti di un patrimonio orale e tramandato di generazione in generazione. Nella versione ufficiale il tiratore non ha un nome specifico, che invece io ho deciso di attribuirgli.

Il Cristo posto lungo il percorso della leggenda in effetti una volta era situato non lontano dalla Malga Prastmann Alm e ci riporta ad altri luoghi ed agli oramai noti capitelli in cui il Cristo in croce è l'elemento principale e nei quali nelle aree rurali sappiamo essere dislocati nei pressi o lungo tracciati che in questa Regione erano riconosciuti come pre-cristiani e quindi in qualche modo da riconvertire anche solo con un'immagine, in quanto con fondata probabilità e data la loro conformazione territoriale - per la presenza di elementi peculiari quali: fonti o corsi d'acqua, aree paludose, pietre dalla tipica conformazione, aree rituali, aree adibite a necropoli, e comunque tutte zone riconducibili ad antiche pratiche politeiste - furono nei millenni passati aree dalla forte componente ritualistica.

Il crocefisso con i fori ben visibili oggi è esposto nella chiesa di Heilig Geist-Santo Spirito, o meglio quello conservato è la copia di quell'originale a cui farebbe riferimento la leggenda e che è conservato nella parrocchiale di Prettau-Predoi dedicata a San Valentino. Viene portato, in quanto considerato sacra reliquia, in processione a maggio verso Ehrenburg-Casteldarne nella Processione della Kornmutter-Madonna del Grano.

Il toro, simbolo di questa leggenda, ha sicuramente un simbolismo complesso, di cui non approfondirò in questa sede ma di cui vorrei evidenziare alcuni tratti. Condivide il simbolismo della mucca, riportando ad una Cultura di stampo primordiale e matriarcale. Nell'Antica Europa questo animale era sacro alla Dea di Morte e Rigenerazione e rappresentava fondamentalmente il suo potere rivivificante. Nel contesto analizzato potenzia il significato già analizzato dell'area di Heilig Geist- Santo Spirito e della Madre di Morte e Rinnovamento presente nei vari elementi valutati nell'articolo dedicato a questa chiesa.





Immagini

*Tratte dell'archivio personale


Fonti locali

*Konrad Steger, Raccolta fonti orali di Valle Aurina

*Hans Fink Sul leggendario mondo della Valle Aurina. Contributi storici locali.

*Ed. speciale 'Der Schlern' n°7/8 1978 Qui raccontiamo storie della Valle Aurina. Opuscolo della classe 3E della M.S. St. Johann 1989/1990


Sitografia

*cfr. Il potere della pietra, un antico luogo di culto litico Heilig Geist im Ahrntal-Santo Spirito in Valle Aurina (Prettau-Predoi BZ)



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