Si
percorre un ripido versante della montagna per arrivare
all'Oberpursteinhof, luogo da cui si gode da sempre una splendida
vista sulla valle sottostante. Un autunno come tanti, di molto, molto
tempo fa, al calare del sole, mentre l'aria fuori era già fredda e
le nuvole si stavano abbassando a cingere la montagna, per la piccola
borgata comparve Lei.
Nessuno
l'aveva mai vista prima, e non se ne conosceva l'esatta provenienza,
poteva venire però solo dai boschi circostanti. Era vecchia, la sua
presenza sapeva di morte ma era pur viva. Era silente, eppur tutti
temevano che potesse parlare, poiché tutti sapevano che le sue
parole rade ed all'apparenza insensate, trovavano sempre conferma,
quella conferma che nella veggenza tutti temevano.
Tendenzialmente, l'anziana dal viso connotato da un pallore mortale
stava in silenzio. Arrivava al maso, entrava nella Stube e si sedeva
di fronte al fuoco. Il suo corpo che dal gelo del bosco sorgeva ogni
volta che veniva vista, aveva bisogno di quel calore. E di fronte al
crepitio dei ciocchi di abete che ardevano, il suo sguardo si perdeva
nella fiamma, ed in essa si alimentava.
Ma
la gente della piccola comunità decise che non la voleva più vedere
nella Stube del Maso, pensa e ripensa, come allontanare la Vecchia
che non aveva solo secoli ma per alcuni addirittura millenni? Decisero di
attendere la notte di San Silvestro, l'ultima dell'anno. Cosparsero il focolare con bianchi gusci d'uova svuotati e li misero numerosi ad
attenderla.
Lei
arrivò come sempre, trascinando le sue vecchie bianche ossa, lo
sguardo si alzò verso il fuoco, alla visione dei gusci di
uova aperti e svuotati, divenne corrucciato e parlò che tutti
poterono sentirla, la sua voce che era simile ad un sussurro divenne
invece nitida e percepibilissima:
“Sono
così vecchia, che il Tempo non mi appartiene,
ho
visto l'inconoscibile ed udito ciò che nessuno ha mai udito.
Sono
l'Antica Donna della Selva
conosco
bene la Tauferertal e tutta quest'area
nove
volte campo e nove volte foresta
Weissenbach
come varco
Rauchkofel
come un gigante
Ma
mai avevo visto così tanti gusci di uova bianche su un focolare”
Detto
questo si allontanò nella notte e mai più fu rivista.
Nota
Nel
2017 narrai per la prima volta di una figura che nelle mie ricerche
non avevo mai incontrato prima, la Willeweiß.
Di questa veggente che si aggira in inverno fra le case, e che è
figura selvaggia e boschiva rispettata ma anche temuta, per le sue
visioni da sempre riconosciute come attendibili. L'unica scrittrice
di cui sino a quel momento avevo letto e che trattava di questa Donna
a cavallo fra questo Mondo e l'Oltretomba, fu Brunamaria Dal Lago
Veneri. Come molte figure
leggendarie possono essere peculiari di una certa area, così la
Signora della Profezia, avevo scoperto fosse particolarmente legata
all'area del Parco Naturale Schlern-Rosengarten/Sciliar-Catinaccio ed
all'altipiano di Ritten-Renon, quindi in un'area che fu prettamente
retica.
Il
tema della mostra tenutasi nel 2018 presso Burg-Castel Taufers dal titolo Sagenhaft! Südtiroler Sagen auf Burg Taufers - Mitico!
Leggende
del Sudtirolo a Castel Taufers, si sviluppò in concomitanza con l'anno del Patrimonio Culturale
Europeo di cui leggende, racconti e mitologia fanno parte. Le prime
storie scritte su carta e tramandate non solo più oralmente
appartengono al XVII secolo, in quel 1600 che vide così tanti roghi
per stregoneria, con esempi eclatanti anche in Tirolo e che
nell'ottica di una 'cristianizzazione' della narrazione, ha spesso
inserito o rafforzato la declinazione cattolica del racconto; solo
nel XIX si assistette però ad una raccolta sistematica della
tradizione locale con l'intento del trasferire la conoscenza di
questo patrimonio letterario folcloristico ai posteri, ed in questo
senso l'opera di Johann Adolf Heil Volksagen, Bräuche und Meinungen aus Tirol ancora
oggi è considerata il testo cardine nell'ambito della narrazione più
autentica, alla quale anche gli scrittori contemporanei hanno
attinto, per poter perpetuare la conoscenza dell'eredità fatta di
ancestrali simbolismi incarnati da figure che affondano le loro
radici in un Tempo fuori dal tempo. Ed è proprio leggendo le
innumerevoli versioni di storie antiche, sui pannelli che
costituivano l'esposizione, che la mia attenzione è stata
completamente rapita da un racconto che sia nella storia che nella
protagonista parlava di una Presenza dell'Inverno, che nella
ricerca avevo scoperto solo l'anno precedente e di cui avevo
scritto, sto parlando appunto della Donna dalle bianche ossa,
la Willeweiß, la cui figura secondo il mio studio del 2017 era
peculiare di un'area ben precisa, lungo le Dolomiti occidentali. La narrazione in cui mi imbattei invece, come molte altre all'interno della mostra, che ovviamente favorivano le leggende delle
Tauferertal-Ahrntal/Valle di Tures e Aurina, mi stava parlando di
quella stessa identica presenza che è
Tempo di decadenza e di gelo poiché di quelle peculiarità è
costituita, e che si rende visibile nella parte invernale dell'anno,
quando la luce cede il passo all' oscurità, a nebbia e freddo pungente,
sebbene ritrovata in una valle diametralmente opposta a quella della
prima analisi. Vedrete come i racconti diventino l'uno specchio
dell'altro ed esattamente come ad ovest la ritroviamo principalmente in un maso, il Gaigenhof, ad est e questa volta in una vallata
che fu fondamentalmente celtica, anche la ritroviamo in un altro maso
della zona, l'Oberpursteinhof. In entrambe le versioni, mantiene
caratteristiche identiche di comportamento, generando le stesse
reazioni in chi la incontra, esattamente come viene allontanata per
sempre attraverso la stessa modalità. L'unica differenza è che nella vallata orientale non ha un nome preciso ad indicarla come invece ha ad occidente della Provincia; viene più genericamente definita 'Donna Selvaggia/Selvatica' (comunque della selva, del bosco).
Di lei oltre alla mostra, ho trovato un'unica traccia, dalla quale con quasi certezza la stessa esposizione ha attinto, scritta dal
ricercatore locale Konrad Steger che dichiara di aver raccolto la
storia da testimonianze orali in Valle.
Immagine
* Tratta da Pinterest.it
Immagine
* Tratta da Pinterest.it
Sitografia
Mio
articolo 2017
*La
Willeweiß, l'Antica Signora delle Profezie delle montagne
(Schlern-Rosengarten/Sciliar-Catinaccio)
Fonti locali
*Mostra
2018 Burg-Castel Taufers Sagenhaft! Südtiroler Sagen auf Burg Taufers - Mitico!
Leggende
del Sudtirolo a Castel Taufers
*Konrad
Steger, Raccolta
fonti orali di Valle Aurina
*Hans Fink Sul
leggendario mondo della Valle Aurina. Contributi storici locali.
*Ed. speciale 'Der
Schlern' n°7/8 1978 Qui raccontiamo storie della Valle Aurina.
Opuscolo della classe 3E della M.S. St. Johann 1989/1990
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