Legati
fondamentalmente all’elemento Terra, entità ctonie, appena vengono nominati
portano alla memoria piccoli esseri dal tipico cappello a punta, che fanno
parte di una classe formata da quattro rami, legati ai quattro elementi: Terra
appunto, Aria, Fuoco e Acqua. Queste entità degli elementi, fulcro insieme ad
altre manifestazioni del sacro delle religioni pre- cristiane vennero poi anche
riassorbite in dottrine ermetiche ed alchimiste sin dal Medioevo, in cui si
asseriva che l’essere umano e tutte le creature fossero generate dalla
composizione di queste quattro sostanze allo stato puro. Gli gnomi spesso assimilati anche a nani ed
elfi, che però mantengono peculiarità proprie, sono Esseri della Terra. Il loro
nome deriva da Paracelso che li definì così, nel 1493, attribuendo tramite il
loro nome la caratteristica degli stessi gnomi, che è quella della Conoscenza.
Il termine deriva del resto da ‘gnosi’. Abili ed intelligenti, abitano in
luoghi isolati, in cunicoli scavati sotto le piante, negli incavi dei tronchi o
in grotte o ancora in miniere abbandonate dove lavorano i metalli insieme ai
Nani, la loro capacità di muoversi nel sottosuolo è pari a quella che hanno gli
esseri umani a muoversi sul suolo. Nel Rinascimento, quando le scienze
sperimentali acquisirono rilievo, la credenza nei quattro elementi divenne
desueta ma fu proprio il medico ed alchimista svizzero Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus Von Hohenheim detto Paracelsus
o Paracelso, che andando controcorrente, nel suo libro edito postumo nel 1658 dal
titolo ‘Liber de nymphis sylphis pygmaeus et salamandres et de ceteris
spiritibus', descrisse in maniera dettagliata per la prima volta gli gnomi. Custodi
dei tesori della Terra, leggendo di varie tradizioni ho potuto rilevare come ad
esempio nel mondo britannico siano visti come entità capricciose e non
particolarmente benigne, mentre nel mondo alpino e dolomitico ma anche appenninico
invece si relazionino in maniera amichevole con gli umani, intervenendo
talvolta con aiuti tangibili in quanto una delle loro caratteristiche è essere
abili artigiani oltre a conoscere i magici segreti del mondo animale e delle
piante in aggiunta a quello delle pietre e dei minerali, di cui si narra che
custodiscano importanti tesori nei loro regni sotterranei. La loro statura non
supera gli 80 cm hanno lunghe barbe e talvolta portano i baffi, le gnome spesso
portano trecce.
I loro cappelli conici sono tendenzialmente rossi ma possono
essere anche di altri colori. In determinate zone traggono il loro nome dall’area
di appartenenza come i Guriuz, gnomi piuttosto selvatici, robusti e con barbe
irsute, che abitano l’area di Guriude (o Goriude), nei pressi dell’altipiano
del Canin in provincia di Udine.
Immagini tratte
dall’archivio personale
Bibliografia
*Catharine Briggs –
Dizionario di Fate, Gnomi e Folletti e altri esseri fatati – Pag. 214 Avagliano Editore, 2009
*Marco Massignan –
Il Piccolo Popolo, elfi, gnomi, folletti e creature fatate- Xenia- 2006
*Dino Coltro –
Gnomi, anguane, basilischi – Pag. 100 Cierre Edizioni, 2012
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