Lettori fissi

lunedì 7 marzo 2016

Intuito e sguardi interiori





Nel corso dell’Esistenza di chiunque vi sono momenti di svolta, momenti in cui  molti di noi si pongono domande e non capiscono il perché di tanti avvenimenti della propria vita. Di fronte a quei momenti così preziosi abbiamo due scelte (ed in questo credo davvero esista il libero arbitrio) cercare di comprendere o fare finta di nulla. Ed allora piu’ di quindici anni fa, mi domandai come fare a capire. Per tentare di comprendere il fuori, bisogna prima farlo con il dentro, perché altrimenti il meccanismo non funziona. Il mio percorso ve lo evito, ma posso dire di aver trovato un valido supporto nella meditazione vipassana ( la specifico solo perché vi sono molti metodi  per meditare) e nell’ascolto di cio’, che unica cosa che ci accompagna davvero dal primo all’ultimo istante di vita in questi corpi terreni: il respiro. Posso assicurarvi che in un mondo dove è piu’ bravo chi  fa piu’ cose insieme, invertire la rotta e diventare da multi a monotasking, per usare un termine corrente, è un’impresa per noi occidentali specialmente, abituati a fare, fare e ancora fare senza quasi mai sentire, se un agire è davvero in sintonia con noi,  almeno all’inizio  molto  complicata. Passiamo spesso le nostre esistenze a ‘ingurgitare azioni’ senza percepire l’emozione che ci danno, o spesso proviamo emozioni che non sappiamo ricondurre alla loro causa, rendendo la nostra esistenza piu’ una fuga nevrotica da noi stessi che altro. Diventare meditanti significa abbracciare una vita di silenzio che non è isolamento, ma puro ascolto oltre che studio dei meccanismi che agitano la mente e che creano karma. Così pensate ad un bicchiere con della sabbia, quella è la Mente, placando la sabbia che sono i nostri pensieri, la mente limpida torna al respiro ed inizia a capire cosa le appartiene e cosa non le appartiene. E’ una questione di vibrazione. Detto in questi termini, comprendo che per chi  non abbia mai praticato un percorso del genere, o anche solo provato, sia come raccontare a chi non ha mai mangiato una mela come sia una mela. Pero’ era utile capire un minimo da dove io sia partita. Ma torniamo alla vibrazione che poi è quella forza che si puo’ sentire, ricondotta ad un campo elettromagnetico ed alle sue variazioni che possono  anche essere misurate o fotografate. Non so cosa  succeda e quali meccanismi insondabili si attuino, ma ho imparato che ogni situazione ha un suo perché e anche un suo grande valore. Noi con i nostri atteggiamenti ed i nostri incontri gettiamo ponti tutti i giorni verso altri Esseri creando legami piu’ o meno saldi, che non terminano certo in una vita e che sussistono sino a quando l’incontro non avrà maturato la giusta evoluzione a livello esperienziale. Capita così  che nell’ascolto profondo a cui sopra facevo riferimento ci si imbatta in visualizzazioni, déjà-vu o sogni notturni che si presentano e ripresentano come un messaggio che chiede di essere letto. Spesso questi hanno scene ben definite, e sensazioni vibranti e nitide. Così succede che la scena si senta familiare ed evolva anche permettendoci di vedere altro e altri. Dove interviene il sentire in questo caso? Interviene nell’accettazione dell’intuito. Quella grande capacità, dalla quale specialmente in occidente siamo stati avulsi, per cultura religiosa prima e per quella materialista sucessivamente. Noi siamo il frutto delle nostre vicende interiori, che si riverberano all’esterno rendendoci esattamente quello che abbiamo creato, e da quando io l’ho verificato nella mia vita, ho capito che esse , le nostre emozioni gettano ponti continui, che intersecano spazi e tempi che noi pensiamo definiti ma che in effetti non lo sono, e soprattutto siamo indissociabili gli uni dagli altri. Nell’attenta analisi dei sogni o dei déjà vu, o delle visualizzazioni, vi è la porta che conduce ad un archivio universale di esperienza, attraverso la cui consapevolezza ci è permesso di accedere a stati di coscienza piu’ elevati. Ma la questione non è questa, quanto camminare in quella direzione. I ponti che gettiamo ogni giorno sono verso decine e decine di persone e si riverberano in un tempo che è circolare e che l’Universo abbraccia. In effetti quello che noi viviamo è solo una frazione di esso, ma tanto preziosa nella nostra evoluzione. In questo percorso di monitoraggio, l’osservazione della vibrazione quindi o se vogliamo semplificare l’osservazione della percezione dell’intuito è fondamentale. Per la mia esperienza posso solo dirvi che ho reincontrato persone appartenute ad epoche diverse storicamente parlando, in sogno, ed in stato meditativo, attraverso immagini ricorrenti; persone che in tempi abbastanza brevi hanno poi trovato un riscontro nella vita reale. E’ come  aprire un stanza dove si scopre qualcosa di noi, ritrovare un’assenza alla quale apparteniamo e che si fa improvvisamente presenza. Sono segni che si incrociano. Per chi non ha mai vissuto sinora un evento simile posso solo dire che nella maggior parte dei casi, anche la controparte (laddove conosciuta in questa dimensione) ha avuto riscontri onirici o da sveglio di scene simili, o talvolta anche solo di frammenti, la cosa piu’ spettacolare  dal mio punto di vista non è che queste immagini spazio- temporali tocchino entrambe le persone coinvolte, ma anche che talvolta è come leggere un libro insieme. Uno inizia a raccontare di un sogno e l’altro conoscendone perfettamente o la scena o i particolari continua il racconto. In tutto questo vi è un punto cardine che puo’ far da leva a muovere queste energie, ed è il fatto che evidentemente siamo pronti con una controparte a continuare un ‘discorso’ iniziato in altra epoca, ma con spoglie nuove, una sorta di ricongiungimento. Non pensiamo solo ad un partner con cui si è condiviso un amore, ma anche ad un figlio, una persona cara a cui si era legati, un qualcuno con cui il percorso intrapreso non era giunto a compimento. Vi è anche l’aspetto della condivisone con l’altro, quando si ‘manifesta’. Perché ovviamente andare a raccontare ad un’altra persona cio’ che si sta vedendo e provando, significa anche condivisione di un evento così straordinario come il ‘ritrovarsi’ ed anche l’opportunità per due parti, quali che siano, di riprendere un percorso comune di crescita e scambio profondissimo. La reazione altrui posso dirvi, che specialmente dopo che si verifica la consapevolezza del nuovo incontro, puo’ essere tanto di appartenenza ritrovata e quindi di apertura e fiducia, quanto mano a mano che uno realizza che l’evento davvero tocca anche lui/lei di paura, con conseguente allontanamento. Ma anche questo non deve allarmare, perché fa parte del libero arbitrio e va soprattutto rispettato. Comunque due particelle di Universo si saranno incontrate di nuovo, anche solo se brevemente. Imparate ad accettare ed amare il vostro INTUITO, porterà gocce di memoria, che potrebbero farvi scoprire un mare infinito di ricordi, emozioni, sensazioni e soprattutto cio’ per cui davvero siete qui.

Lujanta



Montségur ( Francia) in inverno







Immagini tratte dal web


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