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domenica 22 settembre 2024

Equinozio d'Autunno: la Madre di Langenaichstädt tra Offerte Rituali Antiche e Nuove (Sachsen-Anhalt Sassonia-Anhalt, Germania)




Nel giorno in cui buio e luce trovano un perfetto equilibrio, nella vasta campagna della Sachsen-Anhalt (Sassonia-Anhalt) tutto parla d’Autunno. I campi che solo pochi mesi fa erano rigogliosi di grano, ora raccolto, si distendono in un paesaggio che, lontano dalle giornate solatie e lungamente luminose, appare ancor più silenzioso. Questo istante di transizione che di fatto segna l’ingresso alla parte oscura dell’anno, sembra percepirsi in ogni angolo di territorio.

1. Il complesso funerario, così come appare oggi, vede il menhir della Madre di Roccia collocato nella posizione in cui potrebbe essere stato eretto in origine.

Ho già scritto di Lei in un altro articolo, un testo che ho sentito il bisogno di dedicarle dopo averla scoperta al Landesmuseum für Vorgeschichte Halle-Museo Statale della Preistoria di Halle. Ho poi voluto visitare il luogo del suo ritrovamento, dove oggi, in questo Equinozio d'Autunno, una sua copia continua a ricevere offerte. Lei, custode di una tomba a camera del Neolitico. Lei, come è stata chiamata: la Dea Dolmen di Langeneichstädt.


2. Immagine ravvicinata del menhir. La copia è perfettamente identica all'originale, custodito e protetto dalle intemperie e dal passare dei millenni al Landesmuseum für Vorgeschichte - Museo Statale della Preistoria di Halle.


Arrivo alla collina che ospita la tomba preistorica nel primo pomeriggio. Le nuvole sembrano rincorrersi nel cielo, spinte da un vento che soffia incessantemente in questa zona. A volte i cumuli si dispongono in modo tale da formare un mantello che si fonde con il paesaggio, mentre altre volte si aprono improvvisi squarci che rivelano azzurri inaspettati, impensabili solo pochi istanti prima.

La collina, alta duecento metri, appare all’improvviso in lontananza, quasi irraggiungibile, nascosta alla vista da un cerchio di alberi che non lascia intravedere nulla oltre di essi. Lo stesso stupore suscitato dal cielo, con i suoi repentini giochi di nuvole e variazioni di colore, si ripresenta mentre ci si avvicina, evocando profonde sensazioni interiori.

La cinta di alberi offre un varco, al di fuori del quale un cartello segnala che quest’area fa parte di un percorso che collega i principali siti archeologici del Land, noto come Die Himmelswege (I Sentieri del Cielo). Si tratta di una rete turistico-archeologica che si snoda intorno a siti preistorici, testimonianza di quanto l’Essere Umano, sin dai tempi più antichi, abbia rivolto il suo sguardo al Cielo, sentendosi allo stesso tempo profondamente legato alla Terra. Questo sito ne è la riprova più concreta, dimostrando quanto, in entrambe le dimensioni, gli esseri viventi fossero coinvolti nei misteri e nelle relazioni che regolano l'Universo e la Vita.

I ritrovamenti che fanno parte di questo percorso tematico, esteso per chilometri, ci raccontano di un'epoca preistorica, in cui miti, rituali e conoscenze venivano tramandati solo oralmente, di generazione in generazione.

La Eichstädter Warte

3. Il varco che conduce alla collina rivela subito la vista della Eichstädter Warte. Poco più vicino all'entrata, un grande albero, con tanto di panchina, offre un angolo di ristoro. 


Oltrepassato il varco, che separa il resto dell’area rurale dalla collina, il primo sguardo incontra la Eichstädter Warte, la torre altomedievale che dista poche decine di metri dalla tomba a camera, sebbene, ad uno sguardo più attento non sfugga che sulla sinistra si intravede la Madre di Roccia.

La Torre alta circa tredici metri e larga ventitré, mostra muri spessi oltre un metro in alcuni punti. È costruita in pietra calcarea conchiglifera e presenta la particolarità di essere riempita all'interno fino a due metri sotto l'ingresso.


4. Una delle rare domeniche in cui è possibile scalare la torre e godere della vista.


L’ingresso, posto sul lato sud, appare fin da subito molto particolare, non essendo al livello del suolo, ma situato a più di sette metri di altezza rispetto al prato. Si presenta come un arco a tutto sesto, originariamente privo di protezione. L'attuale porta a grata è un’installazione recente, volta a proteggere il bene architettonico. Sulle pareti dei lati est, ovest e nord, tre feritoie mostrano aperture che, strette all’esterno, si ampliano verso l’interno. All'interno, fori piuttosto irregolari, che a primo acchito potrebbero sembrare destinati al sostegno di un pavimento, paiono, invece, aver sostenuto impalcature. Inoltre, sono presenti i resti di uno strato di travi, ciò che un tempo doveva essere un pavimento intermedio. La sommità della Torre è costituita da una cuspide conica.

Il complesso, pur facendo parte di un sistema di difesa, non ha mai costituito di per sé un elemento difensivo, ma piuttosto di osservazione e segnalazione.

La Warteverein Langeneichstädt è l'Associazione che si occupa della tutela di questa collina e dei suoi beni storici, in particolare la Warte e la Tomba Neolitica. Ogni anno, la domenica di Pentecoste e in concomitanza con la Giornata dei Monumenti Aperti, organizza un evento in cui è possibile scalare la Torre e, nelle giornate più limpide, spingersi con lo sguardo fino a Lipsia.

La Madre di Roccia con Tomba a camera Neolitica

La mia attenzione si rivolge ora alla sinistra della Torre, dove in precedenza avevo già scorto il menhir della Dea Dolmen. Riesco a vedere la tomba a camera solo avvicinandomi di più. Si trova leggermente più in basso rispetto al punto in cui il menhir è stato ora collocato. Faceva parte di un tumulo, ora aperto e riportato alla luce durante fortuiti lavori di aratura nel 1987.

Ricordiamo che la Dea Dolmen è chiamata così proprio perché, pur essendo un menhir, era posizionata con il volto rivolto verso l’interno della camera, a chiusura della stessa per proteggere e rigenerare i defunti. Tuttavia, la sua forma ovale peduncolata suggerisce che, in origine, quel menhir doveva essere stato eretto in posizione verticale, anche se il punto esatto non ci è noto, con la sua base radicata nella terra scura. Questo lo rendeva pronto a incontrare lo sguardo non solo di coloro che veneravano la sua manifestazione di pietra, ma anche di chi, nel grande viaggio verso l’Oltremondo, ne avrebbe tratto protezione, rinnovamento e rigenerazione.

Abbiamo altre testimonianze di tumuli ancora inviolati, come quello di Hohen Gemeinde Petersberg, situato a circa cinquanta chilometri da Langeneichstädt, nel distretto del Saalkreis. Anch'esso risalente al Neolitico, con una datazione compresa tra il 3600 e il 2200 a.C., il tumulo conserva un menhir che spicca ancora nella sua posizione originaria, rimasta intatta da millenni.


5. Tumulo con menhir — Neolitico 3600-2200 a.C. Hohen Gemeinde Petersberg — Saalkreis 


Gli attributi sia femminili che maschili della Dea Dolmen ne sottolineano i tratti partenogenetici. La corona a scodella, che al Landesmuseum für Vorgeschichte Halle- Museo Statale della Preistoria di Halle non è visibile, poiché l'originale di questa Madre è esposto su un supporto elevato rispetto ai visitatori, è invece qui ben osservabile.


6. La corona a scodella è qui ben visibile sulla sommità della testa.


Da questo incontro emergono essenzialmente due aspetti interessanti. Nella domenica di Pentecoste, sulla sommità della merlatura della Eichstädter Warte, si piantano ancora oggi rami di betulla, un rituale che sembra richiamare un'antica tradizione primaverile legata alla Divinità. Avvicinandomi al menhir, noto a terra numerose offerte sotto forma di conchiglie, cariche del profondo simbolismo che esse racchiudono.


7. La singolare tradizione primaverile di addobbare la Eichstädter Warte con piccoli tronchi di betulla 


La conchiglia è intimamente legata all'acqua, magica portatrice di vita. Il rinnovamento ha inizio al momento della morte, poiché è attraverso di essa che emerge il potere rigenerativo della Madre-Datrice-di-Morte e Madre-Datrice-di-Vita, che, nelle profondità del suo ventre, dona nuova esistenza.


8. Numerose le conchiglie offerte a questa Madre di Roccia ancora oggi, a riconoscerne, come millenni fa, la connessione con l'elemento uterino e acqueo. 


L'acqua diviene così espressione del potere sacro della Madre. Sebbene non coincida con la sua apparenza fisica e tangibile come elemento liquido, il suo legame con la dimensione sacra è così profondo e radicato da poter essere percepita come manifestazione diretta della Divinità.

Questo dominio uterino esprime, quindi, la capacità di generare la Vita intera, a cui gli esseri umani restano legati attraverso una sorta di cordone ombelicale. Questo legame li ricongiunge alle acque amniotiche quando sopraggiungerà la Morte. Priva di una forma propria, l'acqua può dare sostanza a qualsiasi forma di vita, rivelandosi essenziale per ogni essere vivente.

In quanto espressione di oscurità rigeneratrice, la terra nella sua sacralità comprende anche la realtà della Morte. Da un lato rappresenta la capacità di generare, dall’altro incarna il potere di rinascere in una nuova esistenza. Così Vita e Morte non sono più antitetiche, ma rappresentano solo due fasi dello stesso ciclo. La Vita alla luce del sole diventa un intervallo, un breve momento di separazione dal grembo della terra. Con la Morte si ritorna allo stato primordiale. In tal modo, la Morte non assume il significato di annientamento, spesso attribuitole, ma diviene uno stato di “germoglio nelle viscere della Madre. Lei, attraverso il suo miracoloso utero umido e misterioso emette l’energia della Vita che riceve indietro nel momento della Morte.

La Madre di Roccia, la Dea Dolmen di Langeneichstädt Guardiana del Tumulo e Madre di Morte, Sorgente di tutte le Forme, nel suo grembo oscuro ha accolto, vegliato e rinnovato defunti per millenni trasformando la fine della Vita in un perpetuo ciclo di rinascita e mistero. 



Immagini

* Tratte dall'archivio personale laddove con firma filigrana

* 4, muecheln.de/verzeichnis/visitenkarte.php?mandat=81757

* 7, weida-land.de/de/artikeldetail/langeneichstaedter-warte.html

Bibliografia

*Gimbutas Marija, Il Linguaggio della Dea, Venexia 2008

*Eliade Mircea, Ries Julien (a cura di) Dizionario della vita, morte ed eternità, Jaca Book 2021

*Eliade Mircea, Coulianu Ioan Petru (a cura di), Dizionario dei simboli, Jaka Book 2017

Fonti locali

* Sito di ritrovamento della Dea Dolmen e della Tomba a camera preistorica c/o Eichstädt 

Sitografia

*Cfr. La Dea Dolmen di Langeneichstädt-Dolmengöttin von Langeneichstädt (Sachsen-Anhalt Sassonia-Anhalt, Germania)

https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2022/08/la-dea-dolmen-di-langeneichstadt.html

*Cfr. Il potere della pietra, un antico luogo di culto litico Heilig Geist im Ahrntal-Santo Spirito in Valle Aurina (Prettau-Predoi BZ)

http://ilblogdilujanta.blogspot.com/2020/01/il-potere-della-pietra-un-antico-luogo.html

*Cfr. Burg-Castel Karneid-Cornedo ed il Santuario di Maria Weiβenstein - Pietralba, I varchi della Morte della Eisacktal-Valle Isarco

https://ilblogdilujanta.blogspot.com/2018/07/castel-karneid-cornedo-ed-il-santuario.html