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lunedì 31 ottobre 2016

Samhain, la Porta di Eternità di ciò che non è mai separato


 



E un altro Giro di Ruota completa il suo percorso del Tempo. Un altro Anno ci porta a quel momento in cui i Veli tra la Realtà e l’Oltre diventano così sottili da non creare più distinzione. È la Festività di Samhain, nota anche come Samhuinn (con pronuncia sempre “Sau-inn”), il cui significato è “fine dell’estate”, e che annuncia l'inizio del Gelo e del Buio

Questo momento segna il Capodanno Celtico: nel mese di Samonios, secondo il Calendario di Coligny, il vecchio lascia spazio al nuovo. In questo Istante Sacro, siamo chiamati a scendere nelle Profondità della Madre e di noi stessi. La celebrazione durava tre giorni, dal 31 ottobre al 2 novembre, sebbene il Capodanno fosse commemorato fino all’11 novembre.

Solo da quel momento iniziava il nuovo Anno, e la Ruota ricominciava il suo Eterno GiroSoglia tra i Mondi, passaggio dal visibile all’invisibile, questa Festività conclude definitivamente i raccolti: è la Stagione dei Bilanci, non solo legati alla Terra e alla Natura, ma soprattutto interiori. È il momento di lasciare andare ciò che non serve più, proprio come le foglie cadono dagli alberi. 

È la fase in cui lasciare morire ciò che, decomponendosi, potrà generare nuova Vita. Un Ciclo di Crescita si è concluso. È quindi necessario imparare a discernere cosa portare con noi nelle Profondità, affinché diventi Seme interiore per il risveglio della Primavera che ci attende con Imbolc.

Prima della Discesa, però, c’è questo Istante di Incontro: quello con gli Avi, che vengono invitati a celebrare con noi questo magico momento.

Samhuinn è il saluto al Vecchio e l’accoglienza del Nuovo, un transito che può avvenire solo in profonda condivisione con chi ci ha preceduti. Ogni luogo, ogni regione, custodisce Rituali e Tradizioni peculiari, dalle antichissime origini, e che oggi si cerca di riscoprire, per onorare matrici culturali che rappresentano le nostre profonde eredità interiori.

In Piemonte, la Regione dalla quale provengo, è Tradizione, nella notte a cavallo tra i primi due giorni di Novembre lasciare la tavola apparecchiata con cibi cari ai Trapassati, tra cui non possono mancare le castagne. Ho notato come questa Usanza sia comune a regioni e nazioni tanto distanti tra loro, come il Piemonte, la Sardegna, il Messico o la Lituania.




Le Consuetudini Sacre sono infinite: si pulisce la casa affinché gli Spiriti la trovino ordinata e accogliente, si prepara la tavola senza coltelli e, secondo alcune Tradizioni, anche senza forchette. I cibi serviti sono quelli più graditi a chi ci è caro, e spesso si aggiungono vino novello e acqua. In altre varianti, si lasciano offerte di cibo fuori dalle finestre.

Da nord a sud della Penisola, una grande varietà di dolci viene preparata proprio per questa ricorrenza. D'altronde, i dolci si preparano per ospiti di riguardo: è così che dobbiamo imparare a percepire la presenza di chi non è più con noi fisicamente, ma che può tornare ad accompagnarci, in modo speciale, durante questa Notte.

Lumi accesi, affinché i Trapassati ritrovino la via di casa o si sentano accolti, anche da chi non li ha conosciuti o da chi una famiglia non l'ha più. Il Velo si assottiglia fino a scomparire, non c’è più separazione: loro saranno qui con noi, e noi con loro.

Non ci può essere timore in tutto questo, poiché non considerare la Morte come parte del Ciclo Vitale sarebbe come non riconoscere l’Inverno quale parte dell’Anno.


 

La Tradizione locale vuole che sulle tombe si depongano composizioni di alto valore simbolico, realizzate con rami di abete, melograni, fiori, pigne, bacche e arbusti. Questi elementi evocano la coscienza della continua Rigenerazione della Vita: loro sono stati noi, e noi saremo loro.

Questa notte affiderò al Fuoco ciò che desidero trasformare nella mia Vita. Lascerò poi che ogni Fiamma si smorzi, per accogliere le Tenebre Rigeneratrici e raccogliermi nel Richiamo e Memoria delle mie Radici, immergendomi spiritualmente nelle Profondità della Madre. Nel suo Ventre oscuro e silenzioso, attingerò a nuove Energie feconde destinate a nutrire la mia Essenza interiore per tre mesi.

Queste Forze si manifesteranno simbolicamente in una Fiamma rinnovata, con cui divamperà nuovamente il Fuoco di casa, che sarà la mia guida e la mia protezione durante il Gelo dell’InvernoAccettare il Buio, lasciar andare il superfluo e riscoprire l’essenziale ci permetterà di accogliere nuovi slanci vitali con l’arrivo della Primavera. Nuove fioriture interiori, ma anche esteriori, testimonieranno il rinnovamento della Vita e del nostro Essere.

Onore a chi ci ha preceduto: mai come in questa notte possiamo sentirli accanto.

Che sia per Tutte e Tutti una consapevole Celebrazione delle Antenate e degli Antenati, un consapevole Samhain. Radice nel Silenzio, Germoglio nel Tempo.






Immagini

* Tratte dall'archivio personale