Ostara 2016- 20 Marzo h. 5.30 a.m.
Ci sono tradizioni millenarie dalle radici profonde ed
ancora ben salde. Questa è la storia di un richiamo che si perde fra le pagine
di piu’ esistenze. Inutile dire che quando nasce una pianta è perché vi è stato
un seme a dare quella vita. Ed allora la prima domanda che mi sono posta è
stata per capire il seme di questa nuova forma da dove venisse.
Potrei iniziare col narrare di un incontro datato
estate 2014, con una donna che ha cura di una pietra legata ai Solstizi , in un
bosco ai piedi di Plan de Corones. Da lì in poi si sono susseguiti tutta una serie
di tasselli che oggi danno forma e significato, all’ennesimo puzzle della mia
vita e di cui l’immagine mi emoziona ed onora allo stesso tempo. Gli indizi,
esattamente come nella scoperta di un tesoro, si sono susseguiti nell’arco di questi
quasi due anni attraverso varie altre figure. L’incontro con Laura , Sacerdotessa
del Goddess Temple di Glastonbury, ha
aperto un’altra porta importantissima, il
dono di un cristallo di rocca, ‘arrivato’ in una meditazione e trovato poi dopo
qualche mese, insieme a visualizzazioni ripetute ma anche diverse nel tempo, mi
hanno parlato di un apparente passato.
Immagine tratta dall’archivio personale
|
Altre presenze hanno fatto la differenza: Déodat Roché,
il Barone Sigmund Von Zois Von Edelstein,
Nikolaus Von Kues , la Sacerdotessa Katinka sempre del Goddess Temple. E
poi ancora visualizzazioni ed intuizioni. Ho vissuto come tutti molte vite, e ricoperto
ruoli diversi , spesso in chiave rituale, in tempi in cui la differenza che
viene evidenziata oggi fra materialità e spiritualità non esisteva, perché lo
Spirito tutto pervadeva e la materialità dell’agire e del fare erano
solo una manifestazione in cui mai vi era scissione, perché erano la pienezza
della vita. Nel luglio 2003 in un
incontro pubblico, legato al dialogo interreligioso, nel Monastero di San
Biagio a Mondovì nel cuneese, dedicato alla Madonna della Fiducia, Lama Lobsang Sanghye mi parlo’ di una mia vita
sulle vette piu’ alte del mondo. Molte mie vite passate ed anche questa mia
hanno un comune denominatore: ritualità e guarigione. Su di queste emerge un’ulteriore peculiarità
che è fondamento e corona, la tutela e lo sguardo volto al Sacro Femminino come
asse portante dell’esperienza intima piu’ profonda.
L’accensione della Fiamma della Grande Madre delle Dolomiti, sei mesi or sono
proprio oggi, così come ultimi ma non meno importanti i Druidi Paolo e Giuseppe
dell’OBOD-Ordine dei Bardi, Ovati e Druidi conosciuti in questa occasione, si sono
inseriti in questo mio disegno che intanto prendeva forza , anche se in maniera
latente.
Sicuramente, inoltre, il fatto di abitare in un paese che ha origini
antichissime , e che successivamente è diventato parte della cultura che fu la culla del
Celtismo, la Cultura di Hallstatt, ha anche svolto un ruolo di primaria
importanza, nel permettermi di entrare in risonanza con tutta una serie di dinamiche
e situazioni. Così come in un vaso interiore, tutti queste parti, si sono
mescolate fondendosi e dando luogo ad un intreccio profondo
che è passato poi per alambicco, in un’attenta e ponderata analisi.
Il 9 marzo ho scritto un pensiero su questo blog, rispetto
ad un movimento interno che stavo osservando, ma di cui non immaginavo gli
esiti che invece ho realizzato solo nelle ultime ore. Oggi dopo 11 giorni da
quella riflessione, in Cerchio si è chiuso, ed al contempo si è aperto. La mia
scelta, il Druidismo.
Del resto a chi mi ha chiesto nel tempo di
etichettarmi, rispetto a cio’ in cui credo, mi sono sempre definita una
non-credente lontana da qualsiasi dogma, ma una sperimentatrice interiore fortemente legata alla Natura e
quindi una donna di Dharma–pagana o una pagana-buddhista. Ancora oggi il
lavoro compiuto dal Dharma sulla comprensione della Mente lo ritengo insuperabile,
ma ho anche sempre detto che in merito a
molti di coloro che furono definiti pagani, non mi sarei stupita se un giorno
avessi scoperto la stessa affine e forte non solo filosofia ma psicologia, perché
avere consapevolezza della Natura e degli equilibri che la regolano nei suoi
flussi e nei suoi cicli, richiede equilibri dove il dentro ed il fuori non esistono. Se guardare al passato puo’ portare
consapevolezze, è giusto non vivere in esso, ma essere ben saldi nel
presente, ed il mio presente mi chiede di integrare, qualcosa che con forte
probabilità è già integrato di suo.
Quando una manifestazione interiore diventa lucida e
consapevole, e quindi si manifesta anche esternamente, ed il passato non si
separa dal presente, ma semplicemente è, si crea un oltre, e lì nasce la
scelta, non scissa, ma anzi estremamente armonica, ed in quell’Armonia che è
sorta la Primavera, Oltre.
Lujanta
Immagini tratte dal web dove non segnalato diversamente
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